Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film
Quando un film diventa mitologia in tempi brevissimi non può che meritare lo status della genialità. E' forse a tutt'oggi (2008) il capolavoro indiscutibile di Tarantino, regista dotato e visionario, che ha saputo fondere una miriade di generi per creare qualcosa a sè, in una prospettiva di cinema a trecentosessanta gradi: se non mancano gli appigli ed i richiami ai grandi classici, c'è tanto di moderno e postmoderno. E soprattutto uno sguardo cinico e divertito su quello che è il mondo odierno, nonchè sul cinema stesso; gli attori sono tutti al 101% delle proprie possibilità e l'impiego di Bruce Willis in un ruolo che trasuda machismo e comicità, come quello di John Travolta (semidimenticato dopo La febbre del sabato sera e Grease) che qui diviene celebre (anche) per una scena di ballo, sono scelte semplicemente perfette. Le scene da antologia, come si diceva, si sprecano. Inoltre, una colonna sonora azzeccatissima e di gran gusto.
Due gangster imperversano per Los Angeles per conto del crudele boss Marsellus Wallace. Uccidono dei debitori, portano a spasso la donna del capo, assistono alla rapina di due ladruncoli in un ristorante.
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