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Lascia stare i santi

Regia di Gianfranco Pannone vedi scheda film

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La recensione su Lascia stare i santi

di Baliverna
8 stelle

Un secolo di processioni religiose e di vita rurale e contadina.

Si tratta di un documentario composto da spezzoni d'archivio dell'Istituto Luce riguardanti processioni e manifestazioni religiose in Italia, ma anche frammenti di vita contadina. Principalmente sono girati al Sud, ma vi sono passaggi girati anche in provincia di Udine e di Torino. E' materiale prodotto dagli anni Venti in poi, compreso qualcosa risalente agli ultimi due anni.
Non c'è alcuna voce narrante in senso proprio, e si può dire che parlano solo le immagini e le musiche; solo ogni tanto - ma raramente - vengono letti testi di scrittori o registi che riguardano agli eventi mostrati. C'è spazio anche per una lettera di Mario Soldati a Ermanno Olmi, e per una di Antonio Gramsci alla madre.
Gli eventi mostrati vanno dalle più sobrie processioni e benedizioni, a fenomeni deviati come alcune scene di esaltazione o isteria, e riti che sono una corruzione superstiziosa di elementi religiosi (come il rito della fertitlià in Lucania) o praticamente pagani.
Una volta interviene la voce del regista stesso, il quale si chiede se non abbiamo perso qualcosa con la modernità, la quale ci ha portato a disprezzare le processioni religiose e le usanze della vita contadina, dove gli essere umani erano meno soli e forse più felici. Pannone si spinge persino a coniare un ossimoro, che forse però non è tale; dice infatti "la superstizione della modernità". Con questo intende il postulato secondo il quale oggi staremmo meglio, e una volta si sarebbe stati peggio, e che ci rende restii a porci altre domande.
E' un'opera sobria e composta, come raramente capita di vedere oggi (men che meno nei reportage televisivi), che cerca di capire gli eventi mostrati, prima di spiattellare al pubblico la propria interpretazione. Dovrebbe suscitare interesse indipendentemente dalla nostra opinione, perché se non altro è uno spaccato su usi e costumi d'Italia che molti di noi non conoscono. E in certi momenti Pannone riesce quasi ad andare al di là delle immagini e a catturare l'essenza umana di ciò che ci mostra, in un afflato quasi lirico.

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