Regia di Joel Calero vedi scheda film
FESTA DEL CINEMA DI ROMA - SELEZIONE UFFICIALE
Un uomo e una donna diciannove anni dopo: una coppia si rincontra dopo tutti questi anni per ufficializzare un divorzio di fatto che li ha resi due sconosciuti. L'atto serve alla donna per poter risultare beneficiaria di parte dell'eredità materna.
L'incontro tra i due è inizialmente formale, come due sconosciuti che si dimostrano cordiali e si studiano l'un l'altro.
Per un cavillo burocratico i due dimenticano di far registrare l'atto, e siccome il giudice è già andato via, gli si consente di tornare in quell'ufficio dopo quattro ore per concludere l'operazione come dovuto.
Quell'intervallo, trascorso a passeggio per la città ed il suo litorale, permette ai due di raccontarsi tutto ciò che li ha caratterizzati in questo lungo periodo di vita.
Storie di famiglia, di amori, di figli e di nipoti. Poi pian piano emerge anche una verità che riporta la coppia ai tempi della loro militanza nel movimento anarchico-comunista di stampo terriristico conosciuto come Sendero Luminoso, organizzazione nella quale l'uomo era esponente primario, salvatosi peraltro da una retata le cui circostanze non sono ancora chiare.
"L'ultima sera" di una coppia che fu, peraltro funestata di avvenimenti e contrattenpi, a volte spiacevoli (il furto nell'auto della donna, un'accusa grave dell'uomo nei confronti della donna, tacciata per traditrice).
La storia di due persone appartenenti a due ceti differenti, lui popolano, lei della classe alto borghese, che scelsero di condividere un ideale sin estremo, per poi trovarsi oltre la quarantina a fare i piccoli borghesi: lei creativa nel campo pubblicitario, lui bancario operante nel settore del credito al consumo.
Una storia che rivela poco per volta i suoi connotati, anche storici, e ci pone di fronte ad un confronto che ripercorre periodi cruciali della storia recente, e pure drammatica, del Perù.
Alcune scelte non sono molto felici, specie quando tendono a dare svolte repentine alla storia, ma il film ha un suo valore ed una sua coerenza nel restare attaccato ai suoi due protagonisti, permettendo loro, attraverso una sorta di autoconfessione - che a volte sembra quasi un pentimento, seppur mai apertamente ammesso, o la resa dopo un fallimento ideologico ma anche pratico - di raccontarci un ventennio di transizione, di attesa, di ricerca, probabilmente vana, di risposte o di conferme.
Ad un certo momento, mentre sono su un taxi, Gigliola Cinquestelle intona la sua melodrammatico e trascinante "Alle porte del sole" in una versione spagnola.
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