Regia di Natalia Almada vedi scheda film
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2016 - SELEZIONE UFFICIALE
Dona Floriana e le sue due vite: quella di anziana burocrate fiscalissima fino all'ottusita' presso un ufficio di anagrafe centrale in Città del Messico da una parte; e quella di anziana sola abbandonata alla quotidianità domestica più banale ed insapore.
Quando anche il suo gatto improvvisamente muore, la donna, passando nei pressi di una piscina, prova un senso di attrazione irresistibile che la induce ad iscriversi ad un corso di nuoto.
Dovrà vincere una naturale ritrosia e abbandonarsi all'ebbrezza di far parte di un ambiente attraente e materno come un gigantesco utero.
La circostanza riuscirà almeno a scalfire la sua irremovibile fiscalità lavorativa, rendendola più aperta al prossimo, più caritatevole, più umana.
Il film registra magistralmente e con stacchi efficaci su parti del corpo e particolari ravvicinati, nonché con riprese d'insieme dello spogliatoio femminile che racchiude nudità ed obesità ostentate con la massima naturalezza, il percorso di timida mutazione caratteriale e di apertura mentale e spirituale in grado di salvare dalla solitudine totale un essere indifeso e chiuso in se stesso, circondato dalle minacce di una metropoli tentacolare dove la vita di una donna è particolarmente esposta a pericoli di violenza e rapimento.
Un grande, seppur piccolissimo film, opera seconda della regista Natalia Almada, forte di un'interpretazione davvero potente da parte della consumata celebre protagonista, Adriana Barraza
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