Regia di Yaniv Berman vedi scheda film
Quattro ragazzini sugli undici anni si muovono tra campi incolti armeggiando con degli archi e una balestra rudimentali: inseguono un piccolo cinghiale, che finisce incastrato in una trappola piazzata tra della sterpaglia. Tali, l'unica femmina del gruppo, gli spacca la testa con un masso, poi tutti insieme ne trascinano la carcassa verso la base militare abbandonata che hanno eletto a covo segreto; una volta lì, la gettano nel pozzo, non prima di aver invocato il mostro che dicono abitarla e che con essa intendono nutrire, da loro temuto e venerato come fosse un dio pagano. Intanto fuori inizia la guerra, e gli uomini del villaggio militare dove abitano sono chiamati ad arruolarsi. Tornati alla 'loro' base e trovandola occupata da due disertori che l'hanno scelta come rifugio, iniziano la loro guerra di riconquista, una guerra parallela a quella reale, senza regole e senza quartiere.
Diretto e prodotto, rispettivamente, da un israeliano ed un palestinese, Yavin Berman e Tony Copti, Land of the Little People è un film disturbante e dal pesante sottotesto politico, uno sferzante atto di accusa nei confronti di Israele, paese in stato di guerra civile permanente la cui mentalità militarista concima la psiche dei giovani, abituati a vivere la morte come una delle opzioni possibili e già proiettati a quando, prima o poi, arriverà anche per loro il momento di combattere.
Con i padri impegnati al fronte e le madri troppo prese a guardare la tv per averne notizie, bambini, adolescenti e ragazzi vagano indisturbati tra terreni selvaggi, associandosi in bande che si danno la caccia per farsi del male senza fermarsi nemmeno davanti al legame di sangue, in un'atmosfera da post apocalisse dove non esistono più il senso di collettività ed il bene comune, dove non c'è più morale, dove non c'è più paura di morire; consistendo il loro gioco di bambini nell'addestramento per il futuro, costruendo armi artigianali e testandole sugli animali che gli capitano a tiro, Tali, Chemi, Yonathan e Louie vedono nell'invasione del loro territorio da parte dei due disertori l'occasione per fare un passo in avanti ed arrivare al quadro finale, quello decisivo con le prede in carne e ossa.
Partendo come un film d'avventura per terminare come un tesissimo slasher, Land of the Little People scuote, spiazza e colpisce al cuore e allo stomaco, presentando la metafora dura e disperata di una società (l'Israele di Netanyahu) che, a furia di affidarsi all'aggressività e alla violenza, partorisce generazioni compromesse e incapaci di elaborare altri tipi di linguaggio.
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