Regia di John Waters vedi scheda film
Waters invecchia, matura senza ombra di dubbio, ma non perde mai il mordente. All'interno di un involucro rifinito ed accuratamente prodotto - insomma in un film 'di serie A', con tanto di protagonista di richiamo popolare - vive una storia delirante, scioccante e, quanto più preme al regista, quotidiana ed americana. Waters non si fa risucchiare da Hollywood, anzi persevera nella sua missione, andando contro ogni stereotipo 'benpensante' : c'è un personaggio dal turpiloquio di una volgarità disumana (la donna delle minacce telefoniche), c'è una carrellata di tonti, malati mentali, vittime della società a stelle e strisce e c'è una serial killer che esce vincitrice (e a piede libero) da una strage di innocenti. E' un film comico, ma disturbante, segno che il regista di Pink flamingos è ancora ben determinato a scioccare ed a lasciare un'impronta del proprio passaggio; è un'opera profondamente brutale mascherata con grande abilità da prodotto per famiglie: insomma, ciò che mediamente passa la tv di questi anni (accostamento che rappresenta un altro degli obiettivi di Waters). 6,5/10.
Una tranquilla madre di famiglia borghese, per aiutare i propri cari, decide di risolvere i loro problemi sterminando le persone che li infastidiscono. Scoperta, è trascinata in tribunale; difendendosi da sola, la donna svela con prove ineccepibili la colpevolezza di altre persone.
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