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Sotto il segno del pericolo

Regia di Phillip Noyce vedi scheda film

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La recensione su Sotto il segno del pericolo

di emil
8 stelle

"Mi dispiace presidente. Io non ballo".

 

Per la terza trasposizione su schermo delle avventure dell’agente governativo Jack Ryan, tratte dai romanzi di Tom Clancy, la scelta del protagonista cade nuovamente su Harrison Ford, caso più unico che raro, visto che che in seguito l’agente segreto avrebbe cambiato faccia più volte ( Ben Affleck, Chris Pine e John Krasinski in TV, senza contare Alec Baldwin nel 1990). Tutte storie di spionaggio, tradimenti governativi e pericoli di guerre scongiurati.

 

“Sotto il segno del pericolo”, diretto da Philip Noyce (che ottenne notorietà soprattutto con il “Collezionista di Ossa”, buon thriller con Angelina Jolie e Denzel Washington) non fa eccezione , rimanendo concettualmente allineato a quel trend, magari complicando un po’ le cose.

Il governo americano combatte il cartello colombiano di Ernesto Escobedo (l’assonanza vi ricorda qualcuno?) da un lato, dall’altro cerca di sfruttarlo per tirare acqua al proprio mulino.

La trama è parecchio ingarbugliata, e non si sa a chi dare i resti fra agenti sul campo, funzionari corrotti e pedine del controspionaggio . Ci si guarda le spalle per tutto il film, in un costante clima di inganni e tensione, che sovente sfocia in scene action furiose e spettacolari (come l ‘agguato nel vicolo di Bogotà a colpi di bazooka).
 Anche il fronte della messa in scena passa con disinvoltura dalle stanze di potere alla giungla selvaggia, dove trova spazio un William Dafoe un po’ sprecato nei panni del braccio armato del governo americano. Bene Harrison Ford che attraversa il film con andatura traballante ed incredula, la solita aria sgualcita scolpita sul volto che lo ha reso da sempre rassicurante e godibile agli occhi del grande pubblico. C’è anche James Earl Jones nei panni del capo della CIA, unico attore che garantisce un minimo di continuità della saga, visto che compariva nello stesso ruolo nel primo film della serie (Caccia ad Ottobre Rosso).

 

Jack Ryan è un patriota che non accetta mezze misure, e che in un finale di composta retorica, difende i valori della costituzione, facendo da contraltare a chi, nello stesso pollaio, vuole nascondere la spazzatura sotto il tappeto. Mi sembra un compromesso che ci può stare.

Ottimo Action.

 

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