Adele deve prendersi cura della ricca zia Dora, vittima di una malattia che la obbliga a rimanere chiusa all'interno della sua abitazione. Inizia però a trascurare i suoi obblighi quando incontra Beth, una giovane donna irresistibilmente magnetica ma potenzialmente pericolosa. La situazione spingerà presto Beth verso una malsana spirale.
Un film estremamente affascinante, che parte calmo come se si trattasse di una commedia romantica incentrata sull'esistenza di una ragazza in cerca di affetti. Poi il mistero si prende a poco a poco la scena, fino a tingersi totalmente di nero con il sopraggiungere insistito di enigmatiche presenze. Una grande casa e i suoi oggetti fanno il resto.
Sorprendente lavoro d'atmosfera che, gradualmente, sfuma magistralmente dal dramma all'horror. Il regista sfoga nel genere con stile, non solo ambientando il tutto agli Anni '80, ma arrivando a citare -con personale tecnica- nientemeno che il Mario Bava de I tre volti della paura. Gioiellino di rara bellezza.
Spinta dalla madre, Adele (Erin Wilhelmi) raggiunge Dora (Susan Kellermann), un'anziana zia ammalata. Più che per buone intenzioni, Adele viene convinta da motivazioni economiche (ovvero l'eredità) a prendersi cura della parente, abitando con lei nella stessa casa. Dora, affetta anche da una forma acuta di agorafobia, non solo evita gli spazi all'aperto, ma… leggi tutto
Spinta dalla madre, Adele (Erin Wilhelmi) raggiunge Dora (Susan Kellermann), un'anziana zia ammalata. Più che per buone intenzioni, Adele viene convinta da motivazioni economiche (ovvero l'eredità) a prendersi cura della parente, abitando con lei nella stessa casa. Dora, affetta anche da una forma acuta di agorafobia, non solo evita gli spazi all'aperto, ma…
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Un film estremamente affascinante, che parte calmo come se si trattasse di una commedia romantica incentrata sull'esistenza di una ragazza in cerca di affetti. Poi il mistero si prende a poco a poco la scena, fino a tingersi totalmente di nero con il sopraggiungere insistito di enigmatiche presenze. Una grande casa e i suoi oggetti fanno il resto.
commento di Peppe ComuneSorprendente lavoro d'atmosfera che, gradualmente, sfuma magistralmente dal dramma all'horror. Il regista sfoga nel genere con stile, non solo ambientando il tutto agli Anni '80, ma arrivando a citare -con personale tecnica- nientemeno che il Mario Bava de I tre volti della paura. Gioiellino di rara bellezza.
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