Nella colonia penale dell'isola di Ojeda, riservata in gran parte a detenuti politici condannati ai lavori forzati, il governatore viene ucciso da un subalterno che poi si dà alla macchia. In attesa del successore, le redini del carcere passano a Ramón Vasquez, segretario dell'ucciso, un giovane idealista desideroso di "cambiare le cose dall'interno". Ines, vedova del governatore, si innamora di Ramón e lo seduce. Quando il governo manda il suo nuovo emissario la donna si sente perduta: si tratta infatti di un suo ex amante in grado di ricattarla. Saputo da Ramón che i detenuti hanno intenzione di organizzare una rivolta, la donna fa in modo di essere lontana dall'isola con il nuovo governatore in modo che questi venga destituito e il posto passi definitivamente a Vasquez. Il destino però ha in serbo per lei un'epilogo più amaro.
Note
Imposti dalla produzione i due "divi" sono il vero punto debole del film: Philipe, alla sua ultima interpretazione e già minato dal male, è l'ombra di se stesso e la Felix sembra sempre molto distratta. Nonostante questo però il film rivela, sia pure in filigrana, i temi cari al regista spagnolo. In particolare, qui, emerge lo scacco che la storia dà alle utopie che gli uomini elaborano nell'illusione di migliorare se stessi e le loro società.
L'ennesimo ritratto, nel perfetto stile Bunuel, della spietatezza e della crudeltà umana. In questo caso, il contesto è politico, ma la sostanza non cambia: per l'animo umano non c'è salvezza!! Bellissimo.
Ribolle, l’isola di Ojeda, di fermenti rivoluzionari. Uomini senza scrupoli e uomini probi si cimentano nel tentativo di irreggimentare i focosi animi, e non è dato sapere se davvero i secondi siano più degni dei primi. A seminare discordia fra l’ambizioso governatore Gual e il retto funzionario Vasquez, però, più dei moti in atto, ci pensa la tentatrice… leggi tutto
Anche i grandi artisti hanno fatto passi falsi e così pure Bunuel, inevitabilmente, si è lasciato alle spalle lavori come questo, un melodrammone a sfondo politico non esattamente brillante o coinvolgente. Intrighi ed amori più o meno ricambiati, rivalità, violenza, sullo scenario di un'isoletta sudamericana governata da una dittatura: tanti clichè, poca sostanza. Si può dimenticare. leggi tutto
Ribolle, l’isola di Ojeda, di fermenti rivoluzionari. Uomini senza scrupoli e uomini probi si cimentano nel tentativo di irreggimentare i focosi animi, e non è dato sapere se davvero i secondi siano più degni dei primi. A seminare discordia fra l’ambizioso governatore Gual e il retto funzionario Vasquez, però, più dei moti in atto, ci pensa la tentatrice…
Un melodramma politico, che è abbastanza lontano dalle linee diverse che Bunuel ha sempre nelle sue tematiche, nel senso che corrisponde più ad un film di genere, dove certamente spicca la critica al dispotismo di una dittatura, ma che rispetta una storia, destinata al dramma, che ha le sue pieghe precise. Non si nascondono le linee sensuali della storia, che attraverso…
Solitudini e latitudini (basse), naufragi e buen retiros. L'isola è talvolta un altrove dove fuggire o sognare di fuggire, altre volte un eterno dove dal quale si sogna di scappare... Occasionalmente un perfetto qui e…
Anche i grandi artisti hanno fatto passi falsi e così pure Bunuel, inevitabilmente, si è lasciato alle spalle lavori come questo, un melodrammone a sfondo politico non esattamente brillante o coinvolgente. Intrighi ed amori più o meno ricambiati, rivalità, violenza, sullo scenario di un'isoletta sudamericana governata da una dittatura: tanti clichè, poca sostanza. Si può dimenticare.
…Ogni tanto è importate “celebrare” anche il passato… ricordare ciò che il cinema ha “prodotto” di grande prima dello spesso troppo “osannato” presente che indulge a parlare quasi esclusivamente dei…
Decisamente un periodo particolarmente stimolante per il segmento dei dvd, un settore in continua espansione che sta progressivamente rendendo disponibili preziosi “recuperi” di nicchia… E allora, in attesa delle…
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Commenti (2) vedi tutti
Uno dei più bei film del periodo messicano di Buñuel
leggi la recensione completa di giansnow89L'ennesimo ritratto, nel perfetto stile Bunuel, della spietatezza e della crudeltà umana. In questo caso, il contesto è politico, ma la sostanza non cambia: per l'animo umano non c'è salvezza!! Bellissimo.
commento di michsc