Espandi menu
cerca
Tenebre

Regia di Dario Argento vedi scheda film

Recensioni

L'autore

undying

undying

Iscritto dal 10 giugno 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 129
  • Post 42
  • Recensioni 3014
  • Playlist 58
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Tenebre

di undying
10 stelle

Tenebre è un film rappresentativo per il giallo all’italiana, ma non solo, per il cinema in generale. Molte delle trovate di Argento saranno spudoratamente riprese da altri cineasti (basti ricordare De Palma e il suo Doppia Personalità). Argento, al limite della autobiografia, cita la sua concezione di “vita” e di “morte”. Tutto il film è un concentrato di eccessi (dalla presenza di Eva Robin’s al rapporto lesbico di alcune vittime) e visioni. Un opera onirica e felicemente accompagnata dalla melodia indimenticabile di Simonetti-Pignatelli e morante. Un film che concentra tutta la filmografia precedente del regista (da L’uccello dalla piume… a Profondo rosso) sublimandola in trovate visive mai più eguagliate. La macchina da presa, come impazzita, segue i soggetti, li precede; spia (in un piano sequenza, quello con la gru Luma) l’esterno di un fabbricato, come un occhio voyeristico fine a se stesso. Questo film rappresenta il canto del cigno per il giallo all'italiana, mai più sarà aggiunto e mai più sarà eguagliato...

La trama

Peter Neal (Anthony Franciosa), scrittore americano di gialli, si reca in Italia con il suo agente letterario (Jonh Saxon) per presentare la sua ultima fatica: TENEBRAE. Sin da subito, viene perseguitato da un folle omicida che lo omaggia dei suoi delitti. Quando, a seguito di un intervista rilasciata al giornalista Cristiano Berti (John Steiner), intuisce che quest’ultimo potrebbe essere l’autore dei misfatti. Berti, infatti, pare ossessionato dal concetto di morale e di devianza sociale e, di fatto, odia le donne omosessuali. Dopo avere ucciso un’innocente ragazza (Lara Wendel) capitata, suo malgrado, nello studio fotografico dell’assassino feticista (per sfuggire all’assalto di un dobermann) a sua volta viene eliminato da Peter Neal. Lo scrittore, dopo essersi creato un solido alibi, fa infatti ricadere l’omicidio della sua odiata amante Jane (Veronica Lario, moglie di Berlusconi!) e dell’amante (il suo agente) alle gesta di un'unica mano. Neal viene però scoperto dall’incredulo ispettore a seguito di un fax trasmesso dalla polizia americana: in giovane età lo scrittore venne accusato di omicidio (i ripetuti flash-back con Eva Robin’s) ma scagionato per carenza di prove. L’improvviso temporale, anticipa il finale inevitabilmente tragico per tutti.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati