Regia di Dario Argento vedi scheda film
Tenebre è un film rappresentativo per il giallo all’italiana, ma non solo, per il cinema in generale. Molte delle trovate di Argento saranno spudoratamente riprese da altri cineasti (basti ricordare De Palma e il suo Doppia Personalità). Argento, al limite della autobiografia, cita la sua concezione di “vita” e di “morte”. Tutto il film è un concentrato di eccessi (dalla presenza di Eva Robin’s al rapporto lesbico di alcune vittime) e visioni. Un opera onirica e felicemente accompagnata dalla melodia indimenticabile di Simonetti-Pignatelli e morante. Un film che concentra tutta la filmografia precedente del regista (da L’uccello dalla piume… a Profondo rosso) sublimandola in trovate visive mai più eguagliate. La macchina da presa, come impazzita, segue i soggetti, li precede; spia (in un piano sequenza, quello con la gru Luma) l’esterno di un fabbricato, come un occhio voyeristico fine a se stesso. Questo film rappresenta il canto del cigno per il giallo all'italiana, mai più sarà aggiunto e mai più sarà eguagliato...
Peter Neal (Anthony Franciosa), scrittore americano di gialli, si reca in Italia con il suo agente letterario (Jonh Saxon) per presentare la sua ultima fatica: TENEBRAE. Sin da subito, viene perseguitato da un folle omicida che lo omaggia dei suoi delitti. Quando, a seguito di un intervista rilasciata al giornalista Cristiano Berti (John Steiner), intuisce che quest’ultimo potrebbe essere l’autore dei misfatti. Berti, infatti, pare ossessionato dal concetto di morale e di devianza sociale e, di fatto, odia le donne omosessuali. Dopo avere ucciso un’innocente ragazza (Lara Wendel) capitata, suo malgrado, nello studio fotografico dell’assassino feticista (per sfuggire all’assalto di un dobermann) a sua volta viene eliminato da Peter Neal. Lo scrittore, dopo essersi creato un solido alibi, fa infatti ricadere l’omicidio della sua odiata amante Jane (Veronica Lario, moglie di Berlusconi!) e dell’amante (il suo agente) alle gesta di un'unica mano. Neal viene però scoperto dall’incredulo ispettore a seguito di un fax trasmesso dalla polizia americana: in giovane età lo scrittore venne accusato di omicidio (i ripetuti flash-back con Eva Robin’s) ma scagionato per carenza di prove. L’improvviso temporale, anticipa il finale inevitabilmente tragico per tutti.
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Ottima ed esaustiva recensione
Ciao Claudio.
Una recensione fatta molto tempo fa, non come la scriverei adesso...
Ti ringrazio per il commento.
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