Regia di Wisit Sasanatieng vedi scheda film
The Red Eagle è un film thailandese del 2010; scritto e diretto da Wisit Sasanatieng. Il film è disponibile, doppiato in italiano, sul catalogo di Prime Video.
Sinossi: Thailandia, 2013. La situazione socio-politica è gravissima tra corruzione politica e crimini di vario genere; funzionari pubblici e polizia sono inerti o complici della crisi ed è per questo motivo che un privato cittadino, stanco dei continui sopprusi, decide di indossare una maschera e farsi giustizia da solo. L'anti eroe, Red Eagle, agisce con un modus operandi particolare: lui i criminali li uccide ed in malo modo...
The Red Eagle è una sorta di cinecomics al 100% thailandese diretto da uno dei suoi registi più illustri come Wisit Sasanatieng, fra i massimi interpreti della new wave locale.
L'opera continua un percorso di crescita del regista, vero e proprio sperimentatore di generi molto legato alla cultura del suo paese e se nel suo primo lungometraggio Tears of The Black Tiger (2000) omaggiava un certo cinema del passato thailandese (in particolare modo il melodramma anni Cinquanta made Rattana Pestonji ed il cinema action anni Sessanta) qui Sasanatieng riesuma la celebre figura di Red Eagle, protagonista di una serie di romanzi di Sake Dusit.
The Red Eagle è inoltre una sorta di remake ed omaggio del film Golden Eagle del 1970 diretto ed interpretato dal divo Mitr Chaibancha morto durate le riprese dell'ultima scena, caduto tragicamente da un elicottero (all'epoca in Thailandia non esistevano le controfigure).
Il film propone subito un incipit molto singolare visto il genere di appartenenza; dopo una serie di establishing shot sulla moderna e caotica Bangkok, il regista ci mostra un leader politico durante un suo comizio elettorale ai piedi di un imponente centrale nucleare. Il personaggio promette che in caso di vittoria alle urne, si batterà affinchè venga chiuso l'impianto (in fase di realizzazione) poichè estremamente pericoloso e dannoso per l'ambiente.
Con la sequenza successiva vedremo invece un talk show televisivo, dove due professori parlano della situazione tragica del paese vista la criminalità e corruzione dilagante ed infatti tramite montaggio parallello alcuni criminali si danno alla pazza gioia.
Terminato lo show, finalmente facciamo la conoscenza del nostro "eore" e senza proclami o didascalie di sorta Red Eagle inizia una sua personale carneficina contro i nemici, diventando più cattivo dei cattivi.
Fin dai primi minuti è dunque chiaro l'intento del regista, ossia sfruttare un particolare genere con l'obiettivo di veicolare importanti messaggi socio-politici. Minuto dopo minuto emergerà la visione antimilitarista, anticapitalista ed ecologista di Sasanatien, il quale si servirà di immagini molto forti; non sorprendetevi se un senatore, superficialmente vicino alla classe operaia ma in realtà stupratore seriale di bambini, finirà dilaniato dal nostro taciturno eroe.
Nonostante contenuti così forti, sfortunatamente il film non dispone di una sceneggiatura robusta; nel corso dell'opera troveremo diversi archetipi del genere non troppo originali, alternati a scene relativamente inutili poco accativanti (dal passato del protagonista alla sua relazione amorosa).
Detto questo The Red Eagle rimane godibile, contraddistinto da una regia dinamica che punta molto sulla rappresentazione della violenza estremamente pulp di matrice fumettistica: pensiamo ai frame delle radiografie delle ossa rotte dei cattivi oppure ad alcuni flashback in rosso dell'eore (stile diverso ad esempio dal suo collega e grande amico Pen Ek-Ratanaruang).
Sasanatieng si concede anche alcune trovate davvero ingegnose, ad esempio uno dei co-protagonisti fuma tantissime sigarette malboro ed il marchio delle sigarette è ben in vista quindi classico product placement che tuttavia stona con con la visione politica del suo autore ed infatti il regista attraverso una sequenza trash-comica fa decapitare dal suo eroe un uomo che fuma, avvertendo il pubblico, con una didascalia, che il fumo appunto uccide.
A livello di combattimenti ci sono alcune scene estremamente riuscite come il primo combattimento fra Red Eagle e la sua antitesi Black Devil. In questa scena, ad una CGI un po' grossolana si alterna tanta manodopera vecchia scuola; pertanto spazio a soggettive improvvise, continui movimenti estensivi e selettivi, carrellate orizzontali, panoramiche a schiaffi e shaky camera.
Duole dirlo che tuttavia il livello delle scene è altalenante, ad esempio la sequenza in moto dove l'eroe punisce una banda di motociclisti è abbastaza brutta e poco originale.
Red Eagle alla fin fine è un prodotto d'intrattenimento audace, visto i temi trattati ed il paese di produzione; certo ha dei limiti alquanto visibili (oltre a quelli elencati si aggiunge una durata eccessiva) tuttavia merita una riscoperta dato il periodo così florido per il genere.
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