Trama
Andrew e Garrett Foster sono specializzati nel rubare auto d'epoca. Ingaggiati per rubare una magnifica Bugatti del 1937, realizzano un colpo audace senza precedenti, tanto magistrale quanto sfortunato: il colpo è ai danni di Morier, noto mafioso rivale di Max Klemp, boss in ascesa della mafia tedesca che ha scelto di stabilirsi in Costa Azzurra. Quando Morier mette in pericolo la loro vita e quella della fidanzata di Andrew, i due ladri non hanno altra scelta che accettare la proposta del criminale e provare a rubare la Ferrari 250GT del 1962 di Klemp.
Approfondimento
OVERDRIVE: INSEGUIMENTI, AUTO D'EPOCA E CRIMINALI
Diretto da Antonio Negret e sceneggiato da Michael Brandt e Derek Haas, Overdrive racconta la storia di due noti ladri di rare auto d'epoca, Andrew e Garrett Foster. Ingaggiati per rubare una Bugatti del 1937 del valore di oltre due milioni di dollari, i due realizzano un colpo audace senza precedenti, tanto magistrale quanto sfortunato: il colpo è ai danni di Morier, noto mafioso rivale di Max Klemp, boss in ascesa della mafia tedesca che ha scelto di stabilirsi in Costa Azzurra. Quando Morier minaccia la loro vita e quella della fidanzata di Andrew, i due ladri non hanno altra scelta che accettare il ricatto del criminale e quindi rubare a Klemp la sua preziosissima Ferrari 250GT del 1962. Escogiteranno allora un piano che li metterà a dura prova tra inseguimenti mozzafiato e spettacolari incidenti.
Con la direzione della fotografia di Laurent Barès, le scenografie di Arnaud Le Roch, i costumi di Agnès Beziers e Sandrine Bernard, e le musiche originali composte da Pascal Lengagne, Overdrive è frutto di un copione scritto dagli sceneggiatori di Fast & Furious, come ricorda il produttore francese Pierre Morel: "Ero a Los Angeles quando Michael Brandt e Derek Haas, sceneggiatori di Fast & Furious mi hanno offerto la sceneggiatura di Overdrive. Erano di ritorno da un viaggio in Europa, dove avevano trovato la giusta ispirazione per la storia. Durante il loro viaggio, hanno scoperto paesaggi sublimi, soprattutto nel sud della Francia, e si sono letteralmente innamorati di Marsiglia. Non appena ho letto la loro storia, non ho avuto dubbi: avrei realizzato il film. Del resto, ho già fatto diversi film d'azione nel sud della Francia: sapevo su quali tecnici poter contare per ottenere ciò che volevo. Ne ho dunque parlato con il mio amico e produttore Grégoire Melin e ci siamo avventurati in quello che è un film d'azione alla vecchia maniera. Non una sequenza di azioni collegate tra loro senza logica ma un film in cui l'azione, imponente e realistica, fa da collante alla storia dei due fratelli, ai legami tra i personaggi e alle storie d'amore".
Il cast
A dirigere Overdrive è Antonio Negret, regista di origine colombiana. Nato a Bogotà nel 1982, Negret si è laureato in cinema prima di esordire nel suo paese con Hacia la oscuridad, teso thriller sul rapimento del figlio di un banchiere in cui recitano tra gli altri America Ferrera e David Sutcliffe. Grazie alla… Vedi tutto
Trailer
Scrivi un commento breve (max 350 battute)
Attenzione se vuoi puoi scrivere una recensione vera e propria.
Commenti (4) vedi tutti
Un "Fast and furious" dei poveri con trama prevedibile, azione al bromuro, cast rivedibile. Non ingrana mai la marcia giusta. Voto 4.
leggi la recensione completa di genoanoSpentissimo tentativo di proporre in veste europea l'action basato solo sul prototipo di bellocci (ma in questo caso con espressioni recitative ai minimi termini), bellone e auto di lusso. La sceneggiatura crea una serie di spenti luoghi comuni imbarazzanti e la tensione non si vede mai. Scott Eastwood imbarazzante.
commento di silviodifedeZero pretese, semplice action ad alta velocità, trama di pura funzionalità, personaggi ultra-stereotipati... Un accettabile divertimento. P.S. Eastwood jr. ha potenzialità da nuovo sex-symbol ma gli sarà necessario uno stile che lo estranei completamente dall'ombra di un padre-leggenda...
commento di _Rocky_Unico merito del giochino adrenalinico sciocco e scontato: Scott Eastwood. Bello come papà, anzi uguale a papà, non si vergogna (e fa bene!!) a scimmiottarne le movenze in un film facile che pure Clint da giovane, forte delle sue ben due espressioni (con cappello e senza cappello - Leone docet) avrebbe fatto suo.
leggi la recensione completa di alan smithee