Trama
Duval è il dipendente perfetto. Riflessivo, persistente, efficiente e impegnato a svolgere al meglio le sue mansioni, dopo un evento imprevisto ha qualche difficoltà a trovare un nuovo posto di lavoro. Così, quando un misterioso uomo d'affari gli propone di lavorare per la sua società di sicurezza, Duval non può rifiutare l'offerta. Chiudendo un occhio sull'eccentricità del capo e sull'illegalità del compito a lui affidato (trascrivere una serie di telefonate private registrate), Duval non riesce a stare tranquillo quando una delle chiamate si traduce in omicidio. Ignaro che la sua esistenza sarà del tutto stravolta, si ritroverà al centro di una cospirazione mortale che porta fino alle alte sfere del governo francese.
Approfondimento
LA MECCANICA DELLE OMBRE: COME OPERANO I SERVIZI SEGRETI
Diretto da Thomas Kruithof e sceneggiato dallo stesso con Yann Gozlan, La meccanica delle ombre racconta la storia di Duval che, dopo due anni di disoccupazione, viene contattato da un misterioso uomo d'affari per un lavoro semplice ma ben retribuito: trascrivere delle conversazioni telefoniche. Spinto dalle difficoltà economiche, Duval accetta l'impiego senza mettere in discussione le finalità dell'azienda che lo assume. Precipitando al centro di una cospirazione politica, dovrà confrontarsi con le brutali meccaniche che si celano nel mondo sotterraneo dei servizi segreti.
Con la direzione della fotografia di Alex Lamarque, le scenografie di Thierry François, i costumi di Christophe Pidre e le musiche originali di Grégoire Auger, La meccanica delle ombre è un thriller strettamente connesso con il mondo della politica e il suo funzionamento. A spiegarne l'origine è lo stesso regista: "Non ho frequentato nessuna scuola di cinema. Appartengo a quella generazione degli anni Ottanta che è cresciuta guardando film su film. Mentre facevo tutt'altro lavoro, ho cominciato a scrivere storie che potessero interessare prima me e poi altri. Allo stesso modo è nata la storia al centro di La meccanica delle ombre, un thriller ancorato con la sfera della politica e i suoi business in cui un individuo solo si ritrova a combattere contro il sistema. Si tratta di un tipo di storia che mi ha sempre affascinato: le cospirazioni, reali o percepite, del resto fanno parte della storia francese degli ultimi trent'anni. E poi il sospetto che i servizi segreti manipolino dati sensibili per fini politici aleggia in ogni nazione.
Sono sempre stato un grande appassionato di romanzi di spionaggio, tra cui quelli di John Le Carré, e del programma Rendez-vous avec X, in cui si raccontava la storia che si celava dietro a grandi affari politico-giudiziari. Lo spionaggio è fatto di situazioni umane in conflitto ed emozionanti. Se ci si pensa bene, infiltrazione, segretezza e manipolazione, sono di per sé molto cinematografiche. Il thriller, genere cinematografico figlio dello spionaggio, può parlare benissimo anche di problemi sociali fornendo un ritratto dello stato del mondo e delle stanze del potere. In La meccanica delle ombre ho voluto raccontare il percorso di un dipendente ideale, di un uomo che rispetta scrupolosamente gli ordini impartiti e che si immerge nell'oscuro sottobosco dei servizi segreti e delle reti politiche. Volevo restituire le immagini di un universo poco chiaro attraverso gli occhi di un subordinato che non conosce nemmeno a che scopo verrà utilizzato il suo lavoro e non fa alcuna domanda prima che le cose prendano una piega per tutti inaspettata. Solo allora la sua coscienza si risveglierà spingendolo a rimettere tutto in discussione e a imparare a disobbedire per salvarsi la pelle. Grazie alla sua figura, ho potuto parlare non solo di spionaggio ma anche di rapporti di potere, obbedienza e alienazione intrinseca, nel mondo del lavoro".
Il cast
A dirigere La meccanica delle ombre è il belga Thomas Kruithof. Classe 1976, Kruithof vive e lavora a Parigi e ha alle spalle solo un cortometraggio, Retention, realizzato nel 2013, selezionato in oltre quaranta diversi festival e premiato con un César come miglior cortometraggio dell'anno. "La meccanica delle… Vedi tutto
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Commenti (13) vedi tutti
Bona confezione ottime aspettative ma a metà film risulta totalmente non credibile e la magia scompare per incanto
commento di alteaxInteressante e ben fatto. Giochi di potere; un classico che ci porta a capire cosa accada tutti i giorni. Servizi segreti che anziché proteggere i cittadini ed il Paese, creano nuove leggi di gravità. Bravi ragazzi. 8.5
commento di BradyOffresi lavoro facile con buona retribuzione e mistero annesso: il tipico spunto di tanti bei racconti di Conan Doyle ("La lega dei capelli rossi" e altri); qui lo si sviluppa molto male. Un film improbabile e serioso, pretenzioso sin dal titolo, con un protagonista che mette una gran tristezza. Voto 4 e 1/2. Scusate, senza il mezzo.
commento di genoanoUna bella spy-story claustrofobica, ben diretta e ben interpretata, ma avrei preferito Daniel Auteil come protagonista. Voto 7.
commento di ezzo24Ottimo thriller atipico con venature filosofiche, esistenziali e politiche. Se siete agli estremi, cioè: amate gli "sparatutto" o ve la tirate da "Mereghetti de noantri" lasciate perdere e andate oltre.
commento di Greatmax54Buon film francese che rivela alcuni retroscena dei servizi segreti francesi, di come siano corruttibili e soprattutto di come la vita di un burocrate scrupoloso, dalla vita noiosa e arida che si trovi invischiato a sua insaputa, posto in pericolo sappia trovare la volontà di reagire e sorprendere con iniziative imprevedibili
commento di MaciknightUn po pesantuccio 5 e mezzo
commento di eros7378Solito film francese: personaggi improbabili, storia piena di buchi. La regia e la fotografia però meritano.
commento di IlNinjaFilm complessivamente gradevole ma troppo lento.
commento di Falco00Spy-story classica,dal piacevole gusto "retrò"
leggi la recensione completa di Furetto60Mah,Idea non malvagia ma svolgimento assai lento.Lavoro a €.1500 a settimana e quindi Ti becchi anche il contorno dell'illusione della tranquillità (in vari sensi ...) ! voto.4.
commento di chribio1Plot semplicissimo; atmosfera pesante non sempre oggettiva; inutile la presenza di Alba Rohrwacher. Uno svarione dei cinefili? Chissà. Soporiferamente...consigliato.
commento di maurri 63Un bel thriller,costruito come le scatole cinesi ,fatto di atmosfere lente e cariche di suspence,con un Cluzet perfetto.
leggi la recensione completa di ezio