Regia di Gerardo Fontana, Paolo Girelli vedi scheda film
Pianista lui, violoncellista lei, Martin e Bettina sono fratello e sorella, molto uniti. I due musicisti scendono dal Trentino fino alla pianura padana per un concerto, ma al loro arrivo Martin scompare. La sua scomparsa è inoltre legata a quella di una ragazza che viene ritrovata morta. Delle indagini si occupa il commissario Costanza, in apparenza spavaldo ma nella realtà dei fatti incapace di inquadrare il mistero.
Gerardo Fontana aveva già diretto L'amante senza volto (1993), mentre per Paolo Girelli si tratta dell'esordio dietro la macchina da presa; in ogni caso questo Dietro la pianura sarà per entrambi l'addio alla regia (proseguiranno comunque tutti e due a lavorare per il piccolo e per il grande schermo come sceneggiatori). Andiamo subito al punto: che cosa c'è da salvare in questa pellicola? Praticamente nulla, purtroppo. Il copione scritto dagli stessi Fontana e Girelli non ha il giusto mordente per un giallo di provincia quale il film vorrebbe essere; le caratterizzazioni sono blande e i dialoghi elementari, ma a dirla tutta il vero problema di base è la messa in scena un po' trasandata, approssimativa. Ritmo e tensione non decollano mai e questo, come difetto per un lavoro di questo genere, è piuttosto grave; se non altro si possono segnalare alcuni nomi degni di nota all'interno del cast artistico, che vede Vanessa Gravina, Claudio Bisio, Remo Girone e Carlo Monni affiancati dai meno noti Karl Zinny, Irene Grazioli, Bruno Armando e, in una particina, l'attore-scrittore Vasco Mirandola. Un centinaio di minuti di durata, con supporto di fondi ministeriali che potevano probabilmente essere spesi meglio. 3,5/10.
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