Regia di Allan Dwan vedi scheda film
Tratto da un romanzo di Sam Duncan e sceneggiato da Philip Dunne e Julien Josephson, il film di Allan Dwan è la storia vera, anche se eccessivamente romanzata, della progettazione e della realizzazione del Canale di Suez, piuttosto travagliata per il suo ideatore e progettista.
Ferdinand de Lesseps è un ingegnere francese di nobile casata, figlio dell' ambasciatore francese al Cairo. Tra le sue idee piuttosto faraoniche, c'è quella di unire il Mar Rosso con il Mediterraneo con un canale di lunghezza inconsueta per quei tempi. L'opera ovviamente presenta notevoli difficoltà che ne rallentano l'inizio dei lavori.
Lesseps (Tirone Power) si innamora senza speranza della contessa Eugenia De Montijo (Loretta Young), che diventerà moglie di Napoleone III. La delusione cocente lascia il posto all'inizio dei lavori, che vanno avanti con grandi difficoltà.
Quando si approssima la fine dei lavori, il governo decide di bloccare i finanziamenti, per cui Lesseps cade nello sconforto più grande, ma la buona sorte è dalla sua parte, conosce una brava ragazza di sangue misto, Toni Pellerin (Annabella), se ne innamora, questa volta ricambiato generosamente, e riesce ad ottenere dal governo inglese i fondi per portare a termine i lavori del canale.
Ancora oggi, il film è godibile e attuale, se consideriamo i risvolti socio - politici di allora paragonandoli a quelli attuali, soprattutto quando si parla di "grandi opere".
Ovviamente, l'eccessiva romanzatura della storia rende a volte mielosa più di una sequenza, ma la bravura degli interpreti riesce a rendere tutto meno imbarazzante.
Tirone Power (per l'anagrafe Tirone Edmund Power jr.) dovette attendere sino al 1955 per recitare in un film dignitoso, che comunque non ebbe grande successo : "La lunga linea grigia".
Annabella recitò con lui in Suez, e fu la sua terza moglie, dopo Linda Christian, madre della più popolare Romina Power.
Perchè ho parlato di questo film? Un mio amico collezionista mi ha prestato una copia di Suez in lingua originale. Il sonoro era accettabile, e così anche le immagini. Un vero godimento!
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