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La carica delle patate

Regia di Walter Santesso vedi scheda film

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La recensione su La carica delle patate

di mm40
3 stelle

A Venezia il gattino della piccola Anna viene rapito dal malvagio Orco e dai suoi uomini che lavorano in una specie di circo. Gli amici della bambina si coalizzano per recuperare il micio, armandosi di patate come proiettili.

Quando si legge il nome di Walter Santesso subito si pensa a Paparazzo, il mitologico prototipo di fotografo d’assalto da lui interpretato nella Dolce vita (1960) felliniana; ma Santesso, oltre che attore, è stato anche regista, seppure per pochissime e non particolarmente fortunate pellicole. Questa è la sua opera seconda, che arriva a una dozzina di anni dal debutto con Eroe vagabondo (1966); La carica della patate è un film per bambini, di bambini e sui bambini: una storia – sceneggiatura del regista, di Elia Guiotto, Adriano Cavallo e Ibello Borsetto, da un racconto di Flavia Paulon – incentrata su un gruppo di ragazzini veneziani e su una manciata di gattini randagi che hanno preso sotto la loro protezione, narrata con piglio fantasioso, brioso, a tratti scatenato e naturalmente destinata a un target di giovanissimi. Il ritmo è forse la caratteristica che più spicca del lavoro, che per il resto non offre comunque granché di originale o di sorprendente; accanto ai piccoli protagonisti troviamo attori adulti già di qualche esperienza, ma non troppa, come Tommy Polgàr, Walter Margara ed Enzo (accreditato come Renzo sui titoli di testa) Veronese: nessun nome di richiamo, in pratica. Al di là di alcuni momenti un po’ sopra le righe ed effettivamente simpatici, decisamente un’opera minore – come realizzazione e come contenuti. 3,5/10.

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