Regia di Federico Marsicano vedi scheda film
Un insulto al cinema.
Un montaggio completamente casuale e scriteriato scandisce un "film" (le virgolette sono d'obbligo, solo chi ha visto può capire quanto tutto ciò possa essere agli antipodi con il cinema) assolutamente senza capo nè coda.
In tutto lo schifo, la cosa peggiore è davvero in sala di montaggio: le scene sono incastrate a forza e senza un filo logico, senza un tempo nè un collante, qualcosa di semplicemente imbarazzante per chi conosce anche una minima infarinatura di questa tecnica (e penso non solo). E' un lavoro unicamente dilettantesco, in un mondo attuale in cui persino i lavori artigianali degli Youtubers possono vantare come minimo dei montaggi decenti.
Ma anche un lavoro all'altezza del livello del film, che ha una trama inesistente, situazioni pseudo-comiche trite e ritrite e affrontate malamente, un film che nasce vecchio in partenza (nonostante il tentativo di uso di nuove tecnologie come le app degli smartphone, tutto però ovviamente e malamente fine a sè stesso). Bisognerebbe quindi ridere con Boldi che guarda sullo schermo televisivo il solito Salvi (ohmammamia, è uguale da 20 anni!) seduto sul cesso oppure con un dialogo insensato tra la Tatangelo e Salvi accosciato dietro un cespuglio a esplicare un proprio bisogno fisico: e vi ho citato le due scene di più alto livello intellettuale. Il risultato è una caterva di tristi doppi sensi senza senso (se permettete la definizione).
Boldi ormai ha superato a piè pari il limite del patetico e risulta unicamente ridicolo. Giusto un po' meno imbarazzanti (ma poco poco) i momenti con Paola Caruso (insopportabile la risata stridula, incredibile come a trent'anni di distanza si faccia ancora la parodia di "Nove settimane e mezzo", allucinante il discorso moralistico dopo il presunto flirt lesbo buono giusto per i segaioli fan di Youporn) o con i figli di Boldi e Izzo (che per il soggetto sarebbero il "fulcro" del film con la solita abbozzata cotta rosa), mentre la recitazione della Tatangelo è naturale come il suo fisico.
E' una porcheria. Un insulto al cinema.
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