Regia di Ivan Silvestrini vedi scheda film
A dirigere 2night è Ivan Silvestrini, giovane cineasta laureatosi al Centro Sperimentale di Cinematografia con il corto Avevamo vent'anni. Il suo debutto sul grande schermo risale al 2012 con la commedia drammatica Come non detto, sulla tematica del coming out in Italia. 2night, il suo secondo lungometraggio, è così descritto da Silvestrini: "2night è stato per me l'occasione di raccontare con cruda delicatezza i pensieri, i dubbi e le paure dei trentenni occidentali di oggi. Una donna e un uomo moderni che in una notte, che sembra quasi una vita intera, abbandonano le maschere e giocano la partita dei loro destini.
Una donna che non ha paura del desiderio e vive la sessualità liberamente, e un uomo che di fronte a quella che è quasi un'incarnazione delle sue fantasie, si trova privato del suo ruolo e non sa dove mettere le mani. Ci sono due persone e c'è la mia città, Roma, che diventa rappresentazione materica del loro tortuoso ma inarrestabile avvicinamento. L'architettura ha il suo ordine, rigido per quanto movimentato, e in questo scenario si muovono le due figure irregolari e liquide dei protagonisti, in un inseguimento continuo che cerca di bruciare tutte le tappe in una sola notte…e la città li sta a guardare. Entrando in quella macchina con i due protagonisti diventiamo spettatori invisibili di un’intimità, possiamo ritrovarci nell'uno o nell'altra e chiederci perché e cosa ci fa sentire coinvolti nell'avventura di questa notte, l'avventura di 2night".
Protagonista nei panni della ragazza è Matilde Gioli. Nata a Milano nel 1989, la Gioli debutta al cinema con Il capitale umano di Paolo Virzì, grazie a cui ritira numerosi riconoscimenti. Con un piccolo ruolo nella serie Gomorra, diviene ben presto protagonista di commedie come Solo per il weekend e Belli di papà e opere più impegnate come Un posto sicuro e The Start Up.
La affianca Matteo Martari. Con un passato di modello alle spalle, Martari inizia la carriera di attore con la serie web Under per la regia dello stesso Silvestrini prima di esordire al cinema in La felicità è un sistema complesso di Zanasi e in tv con la miniserie Luisa Spagnoli.