Regia di Sean Baker vedi scheda film
Un film semplice ma toccante, ritratto impietoso di un'America ai margini che solo negli ultimi anni viene sempre più raccontata dal cinema e che rappresenta la cartina al tornasole di un benessere apparentemente alla portata di tutti
L'America ai margini, quella che poco emerge dalle cronache quotidiane e dalle immagini più cool del grande mondo statunitense, negli ultimi anni è riuscita a farsi spazio in più di una pellicola, segno di un maggiore interesse verso una visione olistica di un mondo con tante luci ed altrettante ombre. Non fa eccezione questo film del 2017, dove la piccola Monee cresce con la giovanissima madre in un motel insieme ad una variegata umanità, a pochi passi dal parco di divertimenti di Disneyland (che a lei ed ai suoi piccoli amici è economicamente precluso). Una vita semplice, fatta di tanti giochi e di qualche marachella più pesante delle altre, ma con questa barriera invisibile tra ciò che è concesso fare e ciò che, semplicemente, non ci si può permettere. Anche il gerente del motel (l'ottimo William Defoe) pur nella sua severità, diventa una figura familiare di un mondo dove bisogna arrangiarsi per campare, e non sempre con mezzi leciti. Un film semplice ma toccante, un'elegia del vorrei ma non posso che all'infanzia dovrebbe essere sempre risparmiato.
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