Trama
Le vacanze estive di Moonee, una bambina di sei anni, e dei suoi amichetti trascorrono all'insegna di spensieratezza, meraviglie e avventure. Gli adulti che li circondano, a cominciare dalla madre di Moonee, sono però costretti a confrontarsi con le difficoltà della vita e tempi difficili.
Approfondimento
THE FLORIDA PROJECT: APPENA FUORI DISNEYWORLD
Diretto da Sean Baker e sceneggiato dallo stesso con Chris Bergoch, The Florida Project racconta la storia di Moonee, una precoce bambina di sei anni. Mentre le vacanze estive per i bambini sono piene di meraviglie e avventure, intorno a loro gli adulti affrontano tempi non proprio facili. In tutti gli Stati Uniti, i motel economici sono diventati una sorta di ultimo rifugio per coloro che non sono in grado di avere una residenza permanente. Una crescente fetta di popolazione "senzatetto", il 41% della quale è composta da famiglia, lotta settimana dopo settimana per avere un tetto sulla testa. Appena fuori Orlando, la capitale delle vacanze e luogo dove ha sede il posto più magico del mondo, i motel economici che un tempo ospitavano i turisti di passaggio per Disneyworld sono oramai popolati da famiglie senza casa. Moonee e la ventiduenne madre Halley vivono in uno dei motel, il Magic Castle. Senza padre, Moonee intravede una specie di figura genitoriale in Bobby, il gestore del motel attratto dalle buffonate dei bambini. Halley ha perso il suo lavoro e una bambina della stessa età di Moonee si è trasferita nella stanza accanto: i due eventi, sebbene non collegati, segnano l'inizio dell'avventurosa estate di Moonee.
Con la direzione della fotografia di Alexis Zabe, le scenografie di Stephonik Youth, i costumi di Fernando Rodriguez e le musiche supervisionate da Matthew Hearon-Smith, The Florida Project viene così descritto dal regista: "Una versione moderna di Piccole canaglie: è questo il modo in cui mi piace definire The Florida Project. I corti di Piccole canaglie, prodotti negli anni Venti e Trenta, da Hal Roach erano essenzialmente incentrati sui bambini che vivevano in povertà durante la Grande Depressione. Il loro status economico era solo sullo sfondo: quello che interessava erano le loro avventure e disavventure. Ciò che si vive nei motel prima di arrivare a Orlando è invece frutto dell'esperienza diretta del cosceneggiatore Chris Bergoch. Nell'aiutare la madre a trasferirsi in Florida. Chris ha viaggiato molto lungo l'autostrada 192, una delle arterie che conducono fino a Disneyworld. Ha avuto così modo di scoprire quanto la vita fosse poco magica a ridosso dei cancelli di uno dei parchi divertimento più grandi al mondo. I motel della zona, un tempo pieni di turisti, sono diventati un centro di ricovero per famiglie senza un'abitazione mentre intorno resiste qualche negozietto di souvenir e i bambini giocano per strada. Già nel 2012 volevamo concentrarci sulla situazione ma la realizzazione di Starlet prima e di Tangerine dopo ci hanno portati altrove. Non abbiamo però dimenticato il nostro proposito e abbiamo deciso di raccontare la vita nei motel con la prospettiva di una bambina di sei anni, che sebbene non sia in grado di permettersi un biglietto per Disneyworld riesce a divertirsi ugualmente e a vivere le proprie avventure. Per capire meglio il clima che si respira nei motel, abbiamo anche soggiornato in alcuni di essi e abbiamo cominciato a coinvolgere le comunità, chiedendo alle persone se volessero far parte del film e se volessero condividere le loro esperienze personali. In tal modo, abbiamo trovato quasi tutti gli attori protagonisti di The Florida Project, a cominciare dai piccoli Brooklyn#n Prince, Valeria Cotto e Christopher Rivera".
Il cast
A dirigere The Florida Project è Sean Baker, regista, sceneggiatore e produttore statunitense. Baker ha curato anche la regia di Take Out, Prince of Broadway e Starlet, titolo che lo ha fatto conoscere anche al di fuori del contesto indie. Laureato alla New York University, ha presentato Tangerine al Sundance… Vedi tutto
Trailer
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Commenti (17) vedi tutti
Vedete il film e vi sentirete sempre un po' in colpa andando a Disneyworld!
leggi la recensione completa di emilNon mi sembra un film affatto stupido come invece ha scritto qualcuno qui. Anzi, ho trovato interessante il contrasto tra l'infanzia spensierata e libera di questa bambina, così monella, e i grossi problemi di sua madre che forse non è cresciuta neppure lei
commento di Artemisia1593Un film semplice ma toccante, ritratto impietoso di un'America ai margini che solo negli ultimi anni viene sempre più raccontata dal cinema e che rappresenta la cartina al tornasole di un benessere apparentemente alla portata di tutti
leggi la recensione completa di galavernaCi sono Films stupidi e molto stupidi : questo verrebbe da spegnerlo dopo neanche 30' perchè il Film e i Personaggi sono oltremodo ... stupidi !!! voto.0.
commento di chribio1L'impatto con la confusione iniziale ha fatto sì che, dopo dieci minuti, lo stoppassi. Mi riprometto, però, di rivederlo con migliore "predisposizione mentale"! Voto: 5 (cinque, per adesso)...
commento di Roberto MorottiAssolutamente anti-hollywoodiano, temo che la vera America sia qui.
commento di moviemanGirato con un Iphone e con pochissimi mezzi, il film non è forse scritto in modo molto accurato, eppure ha una sua forza coinvolgente che lo rende più interessante di quanto il titolo e il trailer italiano lascino supporre.
leggi la recensione completa di laulillaOttimo lavoro del regista Sean Baker, sontuosa interpretazione di Dafoe e sorprendente prova attoriale della piccolissima Brooklynn Prince.
leggi la recensione completa di Furetto60Precipitandoci nell'occhio placido di un ciclone tropicale in cui tutto scorre tranquillo, S.Baker tiene a debita distanza la forza dei venti che gli ruotano intorno,come lo squallore di un degrado familiare che riceve un'inflessibile censura, l'arrancare claudicante di un predatore sessuale ed i roghi di una speculazione edilizia senza futuro.
leggi la recensione completa di maurizio73Visto con il sonoro originale le urla dei bambini sono musica. Il pianto finale di Mooney contro la crudeltà della vita è lo stesso di Maria la bimba di "Bellissima " di Visconti, due mamme molto diverse ma in fondo simili.Film splendido.
commento di gionnistormFilm inutile su una bambina da riformatorio e della sua madre da galera.
commento di gruvierazIl regista Baker esplora gli angoli piu' nascosti di una America reale e troppo spesso dimenticata.Imperdibile.
leggi la recensione completa di ezioTutto scorre con i giusti tempi, com calma e dovizia di dettagli, come sono le lunghe giornate estive di un bambino, che pare non finiscano mai.
leggi la recensione completa di Cocchananche se girato in gran parte in esterni, l'opera di Baker risulta al contrario (e volutamente) claustrofobica...è questa la sua qualità migliore. giunti a metà, il film ha già probabilmente detto tutto, ma vale comunque la pena aspettare gli ultimi toccanti minuti. una raccomandazione: se possibile, evitare come la peste la copia doppiata.
commento di giovenostaDal Sunset boulevard di Tangerine Sean Baker si sposta ai margini di Disneyland, il sogno dei sogni, e se stavolta lo fa con i finanziamenti necessari e le mdp giuste lo spirito è sempre quello, uno sguardo disincantato, stavolta però più acre e sconsolato, non c’è spazio per l’humor quando una società è compromessa anche nel suo futuro, i bambini.
leggi la recensione completa di yumeCosa si nasconde dietro al sogno del divertimento americano
leggi la recensione completa di siro17Dopo gli ottimi Starlet e Tangerine, Sean Baker conferma il suo talento di filmaker indipendente e la passione smodata per i colori e le tonalità pastello. Drammatico e serio, senza dimostrarlo.
leggi la recensione completa di alan smithee