Regia di Peter Bardehle, Andreas Martin vedi scheda film
Recensione FilmTv 38/2016
"Raccontare l'invisibile, l'inaccessibile, ciò che ancora è recluso alla vista. Due registi tedeschi, Peter Bardehle e Andreas Martin, sono riusciti in questa impresa proibitiva per i nostri tempi, entrando con le macchine da presa nella repubblica monastica del Monte Athos, territorio autonomo della Grecia orientale. Un luogo semisconosciuto nell'Europa moderna, una società regolata da un proprio parlamento e un proprio governo, dove 2.000 monaci vivono secondo le regole dell'antica Bisanzio e solo ai pellegrini o ai lavoratori maschi è permesso entrare. L'approccio dei registi è decisamente didattico, meno contemplativo di quello scelto da Philip Gröning per Il Grande Silenzio. Bardehle e Martin filmano le attività quotidiane dei monaci, li osservano nel lavoro manuale, li seguono mentre risalgono a dorso d'asino gli impervi sentieri del monte sacro, montano in voce off il racconto delle loro vite. E poi, ovviamente, riprendono la preghiera, tanto solitaria quanto comunitaria, evocano un senso magico e fumoso del sacro che preserva il Monte Athos dal tumulto della storia. Non c'è nulla di sbagliato in questa operazione, anche un pò pubblicitaria, ma tutto sommato rispettosa del mondo che racconta. Se non, volendo, proprio la ritrosia venata di timore dei due autori, che ci conducono sì a un luogo segreto, ma poco aggiungono a ciò che si poteva immaginare ancor prima della visione." Roberto Manassero - FilmTv 38/2016, Annuario FilmTv 2017
Errore:
chiudi
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta