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Sam Was Here

Regia di Christophe Deroo vedi scheda film

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La recensione su Sam Was Here

di supadany
5 stelle

Tff 34 – After Hours.

Sam was here è un film a metà. Se è vero che nella maggior parte dei casi è inevitabile accettare visioni nelle quali non tutto fili per il verso giusto, lo è altrettanto ammettere che in questo caso ci sono qualità anche eclatanti, ma vuoti talmente persistenti tali da (poter) creare un senso di fastidio, una sensazione di incompiutezza che, a fronte di un sviluppo rapidissimo, può lasciare sgomenti (o scontenti).

Deserto del Mojave, Sam (Rusty Joiner) è a caccia di clienti quando si ritrova isolato dal mondo e alla radio sente parlare di un serial killer presente in zona.

Tutto intorno, regna un’atmosfera di assenza e morte; la gente del posto lo accoglie nel peggiore dei modi, vedendo in lui il responsabile delle peggiori nefandezze.

 

Rusty Joiner

Sam Was Here (2016): Rusty Joiner

 

Lasciare dei coni d’ombra è un modo - soprattutto nei film che dal thriller approdano all’horror - per accrescere il senso di disarmo, ma esagerare può anche rivelarsi deleterio.

Christhope Deroo esegue un lavoro d’insieme che approda nei pressi dell’eccellenza per atmosfere, tra occulti presagi e annunci, ed echi del cinema che fu, soprattutto in chiave carpenteriana, aggiungendo peraltro richiami altamente simbolici, come una luce rossa nel cielo, una bambola su un letto e un poliziotto mascherato.

A questo, somma rumori assordanti, funzionali al disorientamento, e ricchezza di soggettive, dando ampia prova di saper gestire la tensione, in crescendo (almeno fino a un certo punto), muovendosi con scaltrezza all’interno di un’odissea umana.

Qualità degne di un alto profilo che si scontrano con lo svolgimento narrativo, che sembra navigare nel caso, rischiando di tramutarsi in un dramma cinefilo; in sintesi, sembra tutto mosso a comando, con un fine, spiazzare, pienamente raggiunto, ma è risaputo che, se non tutte le motivazioni debbano essere spiegate, niente fa più paura di qualcosa che si possa toccare con le proprie mani, tanto più visto che il male rimane coperto, ovvero non c’è un Freddy Krueger o un Jason Voorhees, quel volto che, aggiungendolo, dilatando il film fino a un livello semplicemente normale (dura pochissimo, circa 70 minuti), avrebbe potuto fare la differenza.

In ogni caso, Sam was here, rimane un titolo da vedere, ma che lascia l’amaro in bocca per quello che avrebbe potuto essere, qualora fosse stato sviluppato aggiungendo un minimo di senso pratico.

Piacevole in chiave horror/thriller, ma tremendamente irrisolto. 

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