Regia di Liam Gavin vedi scheda film
Disperata per la perdita di suo figlio, Sophia decide di rivolgersi a Solomon, un uomo capace di rievocare le anime dei defunti, per poter stabilire con lui un ultimo contatto. I due si ritireranno in una casa isolata e Sophia, per poter raggiungere il suo scopo, dovrà sottostare a delle prove niente affatto facili.
A Dark Song, fin dalle prime battute, chiude i suoi protagonisti in una gabbia claustrofobica, dove, potenzialmente, tutto potrebbe accadere. Proprio nelle dinamiche del rapporto, subito malato, che si instaura tra Solomon e Sophia, potrebbe esserci la chiave di svolta: i due si ingannano e si scontrano tra loro, facendo da contrappunto a quelle presenze oscure che devono evocare per arrivare al figlio di Sophia. E qui, oltre alla dinamica fantastica, si palesa quella umana in senso stretto: i protagonisti sono viandanti alla deriva, esclusi da tutto e votati al massacro. In un gioco di scontri, sempre in bilico tra vita reale e magia, la vicenda trova un climax di tensione crescente, fino ad arrivare a un finale risolutivo ma comunque spiazzante. Ottima prova per Liam Gavin, un regista che sicuramente vale la pena tenere d’occhio.
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