Regia di Marcus Dunstan vedi scheda film
Home invasion al contrario, con il protagonista che si introduce in casa di una famiglia criminale. Nessun eccesso grafico, né abuso di scene splatter per un film complessivamente d'azione. Ottima comunque la regia, valorizzata dal tipo di ripresa, mai statica o noiosa.
Mississippi. John (Josh Stewart) vive di espedienti, eseguendo le incombenze dello zio Neil (Skipp Sudduth), un malavitoso coinvolto in loschi traffici. Dopo l'ennesimo compito -uno spaccio di targhe d'auto- pensa bene di fuggire in Messico e rifarsi una vita, in compagnia della fidanzata Rosie (Alex Essoe). Senonché la ragazza nota il vicino di casa, Troy (Bill Engvall), aggredire un giovane selvaggiamente. Quando John si accorge che Rosie è sparita, lasciando però i soldi, sospetta subito del vicino.
Marcus Dunstan, dopo aver contribuito -come sceneggiatore ed effettista- a qualche interessante titolo (sequel di Saw, Feast e Hatchet) fa la sua entrata in regia nel 2009, con l'interessante The collector -film che presenta l'incredibile soggettiva di un fulmine che scende dal cielo per abbattersi al suolo- sorta di home invasion al contrario, evidentemente in debito con Saw per le trappole sparse nella casa, e interpretato da Josh Stewart in un ruolo simile a quello di The neighbor, ovvero di un ladro di appartamenti, destinato ad incontrare, durante l'ennesimo furto, qualcuno ben peggiore di lui. Graficamente un gioiello, nel 2012 trova un seguito in The collection.
La terza regia di Dunstan è dunque questo The neighbor, film che oscilla tra action, home invasion e thriller. In questo caso, appare evidente che il budget non permette di sfruttare un buon reparto effetti speciali, pertanto Dunstan ripiega sulla tensione psicologica e sul thriller. Dopo una prima mezz'ora preparatoria -girata con ricercato stile- The neighbor piomba nell'incubo del più verosimile inferno possibile: quello dei sequestri di persona, a scopo economico. Non si tratta, certo, di un capolavoro ma riesce a farsi seguire con attenzione, coinvolgendo quasi fisicamente nel concitato quarto d'ora finale.
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