Regia di Neil Jordan vedi scheda film
Un film di culto molto bello ed interessante sul tema dei vampiri tratto dai romanzi di Anne Rice dai quali si differenzia un po' anche se riesce comunque a riprodurne la suggestività e che nessun appassionato del genere dovrebbe perdersi. Ottimi i dialoghi, belli i costumi, eleganti le scenografie, perfetta la fotografia e molto ben sviluppata e coinvolgente la trama che grazie alla sua meticolosa sceneggiatura che compie un lungo ed affascinante viaggio attraverso il tempo, lo spazio ed i luoghi, cattura del tutto l'attenzione. Risultano inoltre molto bene approfonditi i background delle storie dei protagonisti principali. Le loro diverse psicologie e personalità vengono scrupolosamente illustrate in tutte le loro molteplici ed accattivanti sfaccettature rivelandosi il punto di forza della storia che affronta delle tematiche molto profonde: la disperazione per la perdita di un affetto caro, la vita oltre la morte e la successiva schiavitù in un mondo tenebroso e corrotto, l'ambigua amicizia che lega il cinico Lestat a Louis e Claudia che ad un certo punto lo tradiscono, l'angoscia che quest'ultimo prova quando si ritrova nuovamente da solo a lottare per la sopravvivenza, la solitudine e la malinconia di Louis, l'invidia e l'animosità di Claudia per esser costretta a rimanere intrappolata per sempre nel corpo di una bambina, l'attrazione provata da Louis nei confronti del vampiro più anziano Armand ed ancora la perdita dell'amichetta Claudia che incattivisce il cuore di Louis... tutto molto ben interpretato e con un finale irrisolto che porta a pensare che l'"epopea" dei vampiri di New Orleans non sia finita lì e possa ricominciare tutto daccapo...
Ha fatto un buon lavoro.
Molto bravo e convincente nel ruolo del sadico e del cattivo.
Malinconico come doveva essere, ma più moscio del dovuto e poco espressivo.
Bravissima, ha saputo rendere il proprio personaggio di Claudia interessante ed accattivante proprio come doveva essere.
Conciato un po' male (sembra una versione di Renato Zero in incognito), ma convincente in un ruolo quasi muto.
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