Regia di Ivan Reitman vedi scheda film
L'idea sarebbe stata quella di far ridere al solo pensiero di Schwarzenegger in stato interessante, ma dalle analisi di Junior risulta piuttosto uno stato pietoso, dal punto di vista della sceneggiatura e della regia. Quanto agli interpreti, De Vito funziona, perché è davvero bravo e la commedia è il suo pane (anche se talvolta ricorda fin troppo il vecchio De Funès), sull'ex governatore della California sorvolerei per pietà, mentre nella Thompson si stenta a riconoscere l'intensa attrice di Casa Howard e Quel che resta del giorno. Reitman dimostra di avere definitivamente perso lo smalto registico che gli aveva fatto guadagnare qualche consenso nell'ambito della commedia (demenziale e non).
Giuro di conoscere una tipa mediamente normale che, durante una cena e prima di bere alcolici, dichiarò di considerare Danny De Vito uno degli attori più belli di Hollywood, dimostrando anche di capire bene di chi stesse parlando.
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