Regia di Chuck Russell vedi scheda film
La faccia più gommosa di tutta la storia della cinematografia mondiale diventa ancora più gommosa. E divertente. Jim Carrey è l'attore più dotato per interpretare una commedia con un tripudio unico di effetti speciali. Non aspettatevi di vedere supereroi che salvano bambini dalla strada o anziani che stanno per cadere da un palazzo, questa faccia verde stampata nella locandina è soltanto uno sbruffone che si divide tra il bene e il male per tutti i 100 minuti. E lo fa dando spettacolo. E' questa la vera storia, il sapere il nome dei personaggi, qualche vicenda sentimentale, qualche amicizia particolare è soltanto un pretesto per sfoggiare una trama tonica e per niente difficile da comprendere. Avrò visto questo film non so quante volte, ma il problema è che non riesco a smettere. Quando vedo la vecchia che, armata di fucile, cerca di sparare alla Maschera/Stanley/Carrey, oppure quando il protagonista verde continua a togliere dalle tasche vari tipi di oggetti (tra cui un enorme bazooka), oppure ancora quando trasforma un fucile/palloncino in una vera arma, oppure, per ultimo anche se proseguirei all'infinito, come non dimenticare la macchina noleggiata da Carrey tutta scassata e che si ferma a metà di un ponte, fumando come un turco. Ecco, quando guardo una di queste (anche altre) scene non riesco mai a trattenermi, e sfoggio una di quelle risate gustose che solo i grandi geni della recitazione possono formare e immettere nella nostra faccia. Ma tanto è tutto un sogno.
Non esiste nessuno che possa cambiare il destino dell'umanità. E' questo che sembra dirci la pellicola. Neanche una storia a sfondi gangsteristici, dove le pistole sono solo forme di arte che servono per far divertire le persone, e non come un pretesto di violenza. Il cinema è magia, per questo devi trasformare cose vere in false, eventi veramente accaduti a fantasiosi, personaggi reali che diventano al limite dell'onirico. Chuck Russell dirige con sapienza baracca e burattini, al resto ci pensano gli attori. Ma poi, quanto è sexy e bella Cameron Diaz tutta bagnata all'entrata della banca, oppure quando fa il balletto con la Maschera, oppure ancora quando lecca l'orecchio di Carrey? Troppo, davvero troppo. Ma tanto è tutto un sogno.
Dicevamo, l'eroe del film non è dalla parte del bene, ma neanche da quella del male. Il suo svaligiare le banche (con una velocità sorprendente) rende il tutto fantasioso, il suo comportamento con la polizia deriva da un processo di autoannullamento della memoria, dato che dopo aver usato la maschera non si ricorda più cosa ha fatto nelle ore precedenti. E poi ci sono gli amici, che non bisogna mai trascurare, come il cane di Stanley, per esempio. Ma la lista non finisce mai (come le tasche della Maschera), il film viene impregnato da musiche già retrò nel tempo, accompagnate da balletti troppo divertenti, che non rasentano mai il ridicolo. Lo spettatore è talmente preso che comincia a ballare anche lui, sorvolando chi si trova alla sua destra, sinistra, davanti o dietro. Non ce ne frega proprio niente, tanto è tutto un sogno.
E' vero, la pellicola perde qualche colpo nel finale gangsteristico, ma si può tranquillamente dimenticare. Tutto quello da vedere si è già visto, e non ci importa neanche come va a finire la storia d'amore, ma siamo interessati soltanto alla maschera verde. Ma dove è? Buttata nel mare? Che disgrazia!!! Ma tanto è tutto un sogno.
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