Regia di Leonardo Di Costanzo vedi scheda film
Dopo aver abbandonato, o sospeso, la sua attività di documentarista, il bravo Di Costanzo esordisce, nel 2012, con lo splendido "L'Intervallo", film ad altezza di ragazzini, con sfondo di camorra. Torna nella sua Napoli, (anche se lui è di Ischia), e torna alle atmosfere de "L'Intervallo", immergendosi nei quartieri periferici, nel far west delle "paranze", tratteggiando una storia bella di resistenza civile, dove Giovanna e altri volontari gestiscono un centro ricreativo per bambini disagiati, collegato al mondo scolastico. In questa masseria, dove si svolge gran parte del film, sono ospitate, in una baracca a parte, la moglie e la figlia di un camorrista, in galera con un probabile ergastolo. Ecco, quindi, l'intrusa del titolo, che finirà, con la sua sola presenza, per scardinare il circolo quasi felice dei progetti sociali del centro. Qui, molto più che ne "L'Intervallo", si vede chiaramente l'ordito del documentario, seppure la storia è forte e presente, e questo toglie più di qualcosa alla riuscita del film. Intendiamoci, "L'Intrusa" è un film importante ed è un'altra scheggia impazzita (mirabilmente) nel Cinema italiano, è da vedere, ma non tutto funziona, non ci sono quell'incanto, quella poesia, quell'emozione che dava "L'Intervallo", e si lascia seguire con un certo affanno anche se l'ambientazione così reale, vera, palpabile, aiuta molto nel provare a immergersi in quella terra di frontiera e di nessuno. Un regista, comunque, sempre interessante, mai banale, da seguire con attenzione.
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