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Il silenzio

Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film

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lore tore

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La recensione su Il silenzio

di lore tore
8 stelle

Silenzio di Bergman è un’opera della metà degli anni ’60. I protagonisti sono ancora una volta al femminile: due sorelle che, dopo dieci anni, non sono ancora riuscite a metter da parte l’astio provato nei reciproci confronti, in seguito ad un’aspra lite in passato.
Durante il ritorno da un viaggio le due sorelle sono costrette, per via della malattia della sorella maggiore, a passare la notte in nell’albergo di una piccola cittadina. Mentre una delle due sorelle è alla prese con i continui attacchi del malanno, l’altra vive la giornata in continua ricerca di divertimento e di amori passeggeri. Quest’ultima ha portato con se il figlio, che durante la giornata gira per l’albergo, un edificio buio ed inquietante che perfettamente descrive il clima che vive il rapporto familiare. Solo l’ultima notte le sorelle avranno il coraggio di confrontarsi e chiarire quali furono le cause dell’odio facendo capo alle chiare ed evidenti conseguenze.
È un tema che sta particolarmente a cuore al regista scandinavo; che in differente maniera dal precedente “Sinfonia d’Autunno”, torna a cimentarsi con la “discordia familiare”, dando maggiore spazio però a primi piani e silenzi avvicinandosi (sopratutto questa volta), all’estetismo panoramico del primo Dreyer. Elemento contribuente, lo scrupoloso lavoro d’interni e lo spropositato utilizzo di camere fisse che accentuano maggiormente l’incomprensione e l’incapacità al di dialogo fra due persone che indiscutibilmente dovrebbero essere legate da un indissolubile rapporto affettivo. Così non è. V’è la totale assenza della colonna sonora se non per una scena in particolare: una delle sorelle ascolta (da appassionata com’è) una sonata classica, Bach; e solamente a quel punto l’altra decide di rivolgerle la parola. L’uso della musica come elemento rappacificatore viene usato anche in Sinfonia d’Autunno, seppure in contesti e circostanze apparentemente differenti. Bergman anticipa di gran lunga i tempi (il film è del ’67), inserendo un rapporto omosessuale tra donne. Genio.

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