Regia di Massimiliano Bruno vedi scheda film
Commedia superficiale e alla buona, ma con momenti d'ilarità, soprattutto grazie all'affiatata coppia Giallini-Gassman
Ernesto, il sempre bravo Marco Giallini e Filippo, l’ormai artisticamente maturo, Alessandro Gassman,sono due cinquantenni, che si conoscono da sempre, ma non si vedono da 25 anni: pomo della discordia, l'amore per la stessa donna, Marianna, e la nascita di una figlia, Nina, che viene cresciuta da Ernesto, ma è figlia biologica di Filippo, sarà proprio questa scoperta a dividere Ernesto e Marianna, che presto scopriremo è scomparsa prematuramente, lasciando sola la figlia adolescente. I due rivali si ritrovano ad insegnare nello stesso liceo, l'uno italiano, l'altro matematica, Ernesto è stato un alunno secchione, ha un Nokia del '95, non possiede un computer, ha una mentalità tradizionale ed abborrisce le nuove tecnologie e il dilagare dei social media, mentre Filippo al contrario le usa con grande padronanza, sia nella sfera privata che nel lavoro, anche se ha impiegato vent’anni per laurearsi e appare un tipo piuttosto superficiale. Peraltro le istanze del Preside, sono decisamente innovative e vanno incontro soprattutto allo stile di Filippo, più moderno e alla moda anche se sotto, sotto nasconde una grande ignoranza di fondo,in pratica senza app non riesce a fare le equazioni. I gusti e l’approccio didattico, dei due docenti nonché i loro trascorsi personali, producono inevitabilmente lo scontro, che si verifica, manco a dirlo proprio in classe, naturalmente filmato e condiviso su Internet come da prassi ormai consumata. Nina intercetta quel video virale ed escogita una grande idea,girare un documentario paradossale e singolare,in cui i protagonisti sono i due “padri” imponendo loro una sorta di sfida: Ernesto deve informatizzarsi, ed imparare ad usare smartphone e social, mentre Filippo dovrà disintossicarsi da qualsiasi comunicazione virtuale, facendosi aiutare da un gruppo di sostegno per la dipendenza online. Il film nel suo sviluppo è quanto mai inverosimile, soprattutto nei risvolti sentimentali e sessuali in partcolare quelli di Ernesto, peraltro anche i contesti sono fuori luogo, Filippo che è stato deputato per Forza Italia, vive in un appartamento, che ricorda una comune degli anni sessanta, tuttavia i due comprimari sono bravi e affiatati e la sceneggiatura abbastanza frizzante, regala un’ora e mezza di buonumore, ma rimanendo sempre in superfice, senza “affondare”. Sociologia e psicologia, restano molto lontane dal copione.
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