Regia di Salvo Ficarra, Valentino Picone vedi scheda film
L'ora legale...e quella della legalità, invocata a forza da tutti o quasi, ma la cui messa in pratica riduce a codardi voltagabbana, soprattutto coloro che se ne erano fatti promotori e garanti. Il noto duo comico televisivo alle prese con un tema più che mai scottante, su cui si ride certo, ma a denti stretti.
Nella cittadina siciliana di Pietrammare l'avvento dell'ora "legale" coincide, per ironia della sorte, con il giorno dell'elezione del sindaco.
Quello uscente (Tony Sperandeo, efficacemente smargiasso e gonfio come un tacchino poco prima del giorno della festa), dato per favorito e disposto a tutto pur di farsi rieleggere, anche a comprar voti a suon di borse della spesa piene di viveri, viene sostenuto a spron battuto da uno dei due gestori di un bar cittadino (il più eccentrico e approfittatore, interpretato da Ficarra, ovviamente), mentre i favori dell'altro titolare (più pacato e ragionevole, ovvero Picone) sono tutti rivolti al nuovo oppositore, uno stimato professore (l'ottimo attore di Crialese, ma anche dal respiro ed esperienza internazionali Vincenzo Amato) animato da uno spirito di innovazione e di riforma, di correttezza e risèpetto delle regole, a favore di un centro cittadino offuscato da decenni di connivenze, cattivi costumi, e da ogni sorta di intrallazzo e mala gestione della cosa pubblica.
a sfida la spunta, contro ogni ragionevole previsione - anche solo statistica - l'innovatore, che quindi già da subito si organizza per mettere a punto, con impegno e scrupolo massimi, uno ad uno tutti i punti del piano di riforma che sta alla base del suo programma politico di riforma.
Peccato che tutte le sue misure d'azione finiscano per ledere, a chi prima, a chi dopo, tutti gli interessi di ognuno degli cittadini, persino a coloro che più da vicino e anche tramite rapporti stretti di parentela sono legati al nuovo sindaco; anche tutti costoro, da entusiasti invocatori delle riforme, si trasformano in sempre più convinti e scatenati oppositori delle misure innovative ed intransigenti del nuovo primo cittadino: la chiusura della fabbrica non a norma, le multe inflitte per ogni comportamento adottato da antichi retaggi e malcostumi, nonché dal completo disinteresse civico, portano la popolazione ad uno stress totale che convince persino i sostenitori più incondizionati, come il cognato posato e misurato del sindaco, a boicottare l'opera di razionalizzazione e riorganizzazione, oltre che di pulizia, materiale e morale, del territorio comunale.
La commedia italiana da sempre - grazie anche o soprattutto alla versatilità dei nostri grandi attori comici, che hanno costituito il caposaldo della tradizione italiana in tal senso - si è sempre occupata volentieri e con passione di denunciare, magari con ironia o con leggerezza, e sfaccettature di vario tenore, le bruttezze, i malcostumi, le assurdità e gli sprechi, oltre che le ingiustizie e la corruzione con cui da sempre il cittadino italiano ha dovuto convivere, sopportandone, subendone o cavalcandone le conseguenze.
La nuova commedia dei comici di estrazione televisiva Ficarra e Picone, registi in coppia e con quest'ultimo in qualità pure di sceneggiatore, lavora bene e con un certo scrupolo nella preparazione del "campo di battaglia", nella descrizione semiseria del malcostume dilagante, giostrandosi in alcune scenette riuscite e divertenti che alludono allo spaesamento degli abitanti, trovatisi ad affrontare regole per loro assolutamente inconcepibili, come adeguarsi alla raccolta differenziata dei rifiuti, a raccogliere la cacca del proprio cane da terra, a rispettare il codice della strada e tutti gli obblighi ed i divieti ad esso connessi, fino a vedersi letteralmente sradicare con la forza i devastanti abusivismi edilizi compiuti senza alcun criterio se non il proprio tornaconto personale, in riva al mare.
Ed è ancora più divertente seguire come l'organizzazione voluta tenacemente dal nuovo sindaco costituisca una vera e propria rivoluzione dei costumi nei confronti degli impiegati statali o comunali, di forze dell'ordine mai viste fino a prima come i vigili o ancor più la guardia forestale, un vero e proprio esercito rimesso in forze dopo il lungo imboscamento, e costretto a marciare al tempo della canzoone degli alpini per i boschi fino a poco prima mai perlustrati.
Certo i tempi delle gag sono quelli necessariamente veloci propri dello schetch televisivo, e ciò inevitabilmente, come succede spesso o quasi sempre ai comici nati e vissuti in televisione, e prestati successivamente al cinema come è ormai consuetudine dilagante, e per alcuni di essi con esiti fortunati, negli ultimi due/tre decenni.
I due registi hanno tuttavia l'intuizione felice di farsi assecondare, quasi proteggere, da un cast di comprimari piuttosto forte, in grado di supportarli ogni qual volta lo schetch avrebbe finito per rivelarsi una rincorsa poco amalgamata di scenette comiche. Esso che comprende, oltre ai già citati, anche attori di razza come Antonio Catania, Sergio Friscia, Alessandro Roja (persno il redivivo e sempre ingrugnito Francesco Benigno di Meri per sempre e degli altri film di Marco Risi) e soprattutto Leo Gullotta, fantastico nel ruolo del prete innovatore che torna a sognare al passato quando gli si impone di pagare l'Imu sul suo Bed & Breakfast, probabilmente pure senza licenza, se non proprio abusivo.
La commedia funziona e diverte almeno in parte (spassosissima la citazione ironica e ridicolmente pulp da "Il padrino", con la ricerca spasmodica dei due protagonisti di una testa di animale da infilare nel letto del sindaco a scopo intimidatorio, e molte delle altre scene ove appare un animale - su tutte la cavalcata a due, col sauro incitato a correre con una radiolina da cui proviene il motivo di una colonna sonora western), almeno sino a quando non arriva al punto di pretendere di darci una lezione morale, o fino a quando non si perde su moralismi e personaggi eticamente senza macchia come la giovane e tenace figlia del nuovo sindaco, figura perfetta e quasi idilliaca, ma proprio per questo motivo fuori luogo.
E comunque la nuova avventura cinematografica del noto e simpatico duo comico siciliano, che ha girato in esterni nella città di Termini Imerese, può senz'altro ritenersi piuttosto riuscita, soprattutto se paragonata alla mediocrità delle pellicle concorrenti degli ultimi anni, ancor più se restringismo il tiro nei confronti dei comici di estrazione televisiva.
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