Regia di Terence Hill vedi scheda film
C'è un'idea profondamente romantica dietro questo lavoro, ed è quella di voler chiudere il cerchio esattamente da dove si era aperto, cioè dal western. Ma la principale differenza fra Colizzi (regista delle prime opere della coppia) e Terence Hill è che uno è - appunto - un regista e l'altro no (ma senza ombra di dubbio, possiamo esserne certi); i quasi trent'anni ormai trascorsi non pesano nemmeno più di tanto, ciò che talvolta indispettisce è la maniera forzata in cui le gag (Spencer infastidito che si passa la mano davanti alla faccia) vengono chiamate. La storia è robetta e i ruoli sono sempre identici: la fantasia era finita circa da due decadi e qui si rasenta il patetico; del resto la sceneggiatura è accreditata al figlio di Terence, Jess Hill, un nome che al cinema finora aveva dato ben poco, per fortuna di tutti, e che per altrettanta fortuna il padre si asterrà dall'imporre in questa maniera vergognosa in futuro. Era meglio ricordare BS&TH per i loro primi sedici (!) film assieme, questa operazione commerciale era davvero superflua.
Due fratelli cacciatori di taglie si ritrovano dopo anni (malgrado uno dei due non ne sia granchè contento), per la gioia della vecchia madre; i due si mettono così sulle tracce di un pericoloso bandito.
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