Regia di Shion Sono vedi scheda film
Sion Sono dimostra ancora una volta di essere uno dei registi più talentuosi e versatili in circolazione e lo fa con quello che non è solo un viaggio folle e coloratissimo dentro una mente scriteriata ma una summa del proprio cinema, una miscela altamente infiammabile di tanti elementi che hanno contraddistinto negli anni il suo modo di intendere la settima arte.
Perché Antiporno è un film altamente autocitazionista, Sono ci butta dentro di tutto, dalla feroce critica alle istituzioni e ai valori della società giapponese (specialmente la famiglia tradizionale) unita alla cruda rappresentazione dell'alienazione giovanile di Suicide Club, alla violenza familiare di Strange Circus che si rivede anche nei colori vivacissimi in cui protagonista assoluto è un rosso uniforme ed acceso, alla passione e alla carnalità di Guilty of Romance, fino alla metacinematografia di Why Don't You Play In Hell?.
Antiporno è una vera scheggia impazzita, un'esplosione di colori sul piano visivo che contrasta fortemente con l'estremo grigiume degli argomenti gettati davanti agli occhi dello spettatore, tutta la falsità di alcune manifestazioni della società nipponica, l'ostilità del vecchio mondo verso il nuovo che non riesce ad avanzare, la repressione della sessualità che si traduce in devianza e iperbolica violenza. Tutto questo racconatato attraverso un meta-cinema stordente e schizofrenico.
Sion Sono non sbaglia mai.
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