Regia di Shion Sono vedi scheda film
34 TFF- FESTA MOBILE
Bella notizia: dopo aver girovagato all'interno di molti generi cinematografici spesso estremi ed antitetici tra di loro, ed averlo fatto spesso bene e con egregi risultati, se si eccettua qualche yakuza movie tribale un pò sciocco o fine a se stesso, Siono riappropriarsi nel SUO mondo: quello della sessualità deviata, agognata, perversa, ricercata come una fonte di liberazione proprio laddove impone limiti, vincoli, giochi di ruolo, rese incondizionato e scambi di personalità dirompenti.
Come in una versione orientale di Veronica Voss assistiamo ad una sottomissione da parte di una giovane pittrice, nei confronti della sua più matura segretaria, che vive per lei e per essere da lei sottomessa ed umiliata.
Ma la storia è davvero questa o tutto il contrario? L'amore, anzi il sesso, impone ruoli, posizioni, vincoli e scambi di personaggio.
Laddove essere una puttanata è un lusso che bisogna dimostrare dii saper sostenere.
e laddove si diventa prigionieri di una forma di arte che solo col sesso trova una sua vera fonte di ispirazione, cromatica e visiva, che va saputa prendere in tempo prima che la mistura di colori trasformi tutto in una "merda" marrone, quella che ha travolto Tokyo e il mondo intero.
Siono ci rinchiude nel loft eccentrico della diva, o tra gli studi cinematografici ove nasce il film, intrappolandoci come succede alla lucertola dentro la bottiglia, lievitata a tal punto da rimanervi intrappolata.
Giochi cromatici, carni esposte, corpi che si attraggono respingendo.
Siono è nel suo mondo (malato) e qui lo ritroviamo molto a suo agio, convinto fino in fondo della necessità quasi redentrice di una sessualità estrema che ci renda vitali ed in grado di respirare autonomamente, in grado di provare, almeno a tratti, emozioni vere.
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