Regia di Anna Foerster vedi scheda film
Con un sottotitolo che ammicca ad un George Lucas d'annata, si rinnova la saga di Selene, la vampira che combatte i licantropi e i vampiri che la chiamano reietta.
Con un sottotitolo che ammicca ad un George Lucas d'annata, si rinnova la saga di Selene, la vampira che combatte i licantropi e i vampiri che la chiamano reietta, che si tormenta perché è stata costretta a separarsi dalla figlia avuto dal mezzo lycan Michael. Kate Bekinsale non è più quella del primo capitolo, è vero, ma adoro il suo nuovo look coi capelli sale e pepe, ma anche i suoi nuovi poteri da ninja e la sua pelliccia invernale che copre la sua tradizionale tuta nera. La nostra si muove agevolmente fra sosia di James Franco (perché chi è Theo James/David, il nuovo alleato di Selene, se non quello?), mostruosi licantropi che risultano sempre simpatici benché barbari (Marius, il nemico da affrontare, è davvero forrte e un pò cafone, ma è per questo che riisulta simpatico come chi lo ha preceduto, benché non sia spinto dall'amore verso una diversa ma dall'odio verso tutti i succhiasangue), traditori (si ce ne sono due, o tre di voltagabbana qui e uno, addirittura, gioca sporco pur sconfiggere Selene in combattimento), versioni vampirazzate della strega di Biancaneve (la perfida Semira di Lara Pulver, forse la vera cattiva della pellicola, mi è sembrata davvero la regina Grimilde coi dentoni, saranno i suoi vestiti neri veramente hot e poi sa anche farsi valere a colpi di sciabola) ed il vecchio Charles Dance, uscendone vincitrice. Bello; questa è la "Twilight Saga" che mi piace vedere: vampiri e licantropi che combattono davvero, anche se, talvolta, mi prende il desiderio di vederli scannare alla vecchia maniera, e non usando mitra, pistole, spade e arti marzlali.
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