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The Void - Il vuoto

Regia di Jeremy Gillespie, Steven Kostanski vedi scheda film

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denis00089

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Void - Il vuoto

di denis00089
8 stelle

Il citazionismo che piace!

Durante una notte di perlustrazione, un poliziotto si imbatte in un ragazzo in evidente stato confusionale. Deciso a vederci chiaro, il tutore dell' ordine sceglie quindi di dirigersi verso l' ospedale per tenere il giovane temporaneamente sotto stretta sorveglianza. Una volta arrivati a destinazione, però, la situazione degenera; alcuni uomini incappucciati, infatti, iniziano a circondare l'edificio, costringendo i presenti a rifugiarvisi dentro. Per loro sfortuna, gli assediati scopriranno ben presto che il vero orrore, paradossalmente, si nasconde proprio all' interno del complesso ospedaliero: sarà l'inizio di un vero e proprio calvario. Direttamente dal sottobosco del cinema horror indipendente arriva questo "The void ", pellicola canadese finanziata attraverso la tecnica del cosiddetto crowfounding. Con un budget striminzito, stimato intorno agli ottantamila dollari, il duo registico formato da Jeremy Gillespie e Steven Konstanski mette in scena un incubo lovecraftiano, dove il senso di ineluttabilità e di mistero attanaglia i personaggi e la storia stessa, seguendo quindi, in parte, la filosofia del solitario di Providence. Data la scarsità di mezzi, i due autori decidono di girare quasi tutto in interni, ambientando la trama in un inquietante ospedale . La pellicola parte subito decisa e con il piede sull' acceleratore, catapultando lo spettatore in una vicenda che, pur non mostrando particolari colpi di scena, riesce a tenere desta l' attenzione anche laddove la visione ed il quadro complessivo diventato astratti; nonostante la penuria di risorse economiche, difatti, i cineasti riescono a cavare sangue dalle rape, imprimendo un' atmosfera marcia, putrida e inquietante in virtù della fotografia, la quale illumina in modo tenue i corridoi dell' edificio e, naturalmente, tenendo in penombra le viscide creature tentacolari, realizzate mediante l' ausilio di ottimi effetti artigianali, splatter e disgustosi al punto giusto. A discapito di una certa efficacia visiva, capace di regalare buoni momenti di gustoso estro visionario, è sfortunatamente presente un oggettivo sentore di "già visto", rintracciabile in alcune dinamiche di sceneggiatura; tralasciando la psicologia dei personaggi, abbozzata assai velocemente, sono palesi i rimandi al maestro John Carpenter ( l'assedio da parte dei componenti della misteriosa setta esoterica), al geniale Clive Barker( il piacere scaturito dal dolore si ricollega in qualche modo al suo "Hellraiser"), fino per passare a Cronenberg ( la trasformazione del corpo con conseguente rinascita) e, incredible ma vero, al nostrano Fulci ( vedasi le battute conclusive). In questa mescolanza di influenze, in sostanza, lo script - sviluppato in maniera non del tutto chiara - dá vita ad un sentito omaggio alle personalità registiche citate poc' anzi, infischiandosene dell' originalità ma, cosa assai rara, proponendo un prodotto girato con entusiasmo, impegno e amore per il genere. Lasciate ogni speranza, o voi che entrate!

 

Voto: 7,5

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