La recensione su The Void - Il vuoto

di undying

3 stelle

Un marasma citazionista senza capo né coda. Da Cronenberg a Carpenter, da Barker a Stuart Gordon senza dimenticare il nostro buon Lucio Fulci: momenti, suggestioni, insieme di estetiche da horror Anni '80. Completamente anacronistico e con una trama incomprensibile. Buoni, comunque, gli effetti speciali.

Il poliziotto Danny Carter (Aaron Pool), dopo avere rinvenuto un ragazzo sanguinante e sotto shock si reca nel più vicino ospedale, all'interno del quale lavora il dottor Powell (Kenneth Welsh). Qui iniziano a verificarsi fatti inspiegabili da quando una infermiera uccide un paziente. All'interno dello stabile succede qualcosa di spaventoso quando al posto del cadavere un ammasso di carne in mutazione aggredisce i presenti. Fuori le cose non sono delle migliori: un numero indefinito di incappucciati ha accerchiato l'ospedale ed attacca, con pugnali, chiunque sia intenzionato ad uscire.

Debutto in regia per una coppia di autori canadesi che esageratamente omaggia, senza alcuna personalità, il cinema horror degli Anni '80. Primo titolo saccheggiato è -ovviamente- La cosa, per le sembianze assunte dalle creature frutto dell'opera di un mad doctor in odor lovecraftiano (in arrivo da From beyond). Ma le suggestioni piovono anche dal mondo ultraterreno di Clive Barker (alla fine della metamorfosi l'aspetto del dottore sembra quello di un suppliziante e l'intero ospedale assume la conformazione di un girone infernale tipo Hellraiser 2). Addirittura sono evidenti rimandi all'Aldilà... e tu vivrai nel terrore! in almeno due contesti: quando i protagonisti si difendono con una pistola sparando -nei sotterranei- a creature dall'aspetto di morti viventi; e nel finale con la coppia che si stringe, prendendosi per mano, mentre si trova perduta in un limbo di indefinita dimensione.

John Carpenter, David Cronenberg (sempre di mutazioni genetiche si tratta), Stuart Gordon, Clive Barker, Lucio Fulci e chi più ne ha più ne metta. Ma il tutto è inserito in un contesto così surreale al cui confronto il Pinhead di Hellraiser è personaggio da neorealismo. L'eccesso alla base della brutta sceneggiatura, il senso di anacronistica messa in scena che si avverte per tutto l'arco dei novanta minuti, e l'inutilità di banali scene splatter (i corpi smembrati nel locale dei sacrifici richiamano ovviamente la cantina di Quella villa accanto al cimitero, occupata dal sanguinario dottor Freudstein) riescono solo a rendere il film un esercizio di tecnica sprecata. Perché nessuno può negare che il tutto sia stato realizzato con cura e attenzione. Ma manca una storia che sia credibile. The void, per restare al titolo è narrativamente "vuoto", rimane solo un lungo e interminabile insieme di suggestioni, affiancate l'una all'altra, spesso forzatamente e senza logica.