Regia di Enrico Oldoini vedi scheda film
Solitamente Enrico Oldoini veniva utilizzato per sequel o "reboot" della factory-Vanzina (basti pensare a Yuppies). In questa occasione si troverà di fronte ad una delle sfide più difficili della sua carriera registica: ridare vita al “brand” di Vacanze di Natale. Paradossalmente si potrebbe fare questo ragionamento: considero da sempre il primo Vacanze di Natale come un film a parte (per una qualità maggiore, una vena nostalgica, scanzonata, realistica e parodistica) e questo brutto capitolo oldoiniano come il vero capostipite delle successive vacanze anni '90 e '2000. Per questo motivo il voto sarà sicuramente basso.
Detto questo è giusto dire che se i vari personaggi del 1983 avevano delle storie più o meno credibili e che potevano suscitare nello spettatore vari sentimenti: ti potevi identificare in Amendola (chi non ha mai sognato di avere una nottata segreta con la straniera in vacanza??), potevi prendere in giro il fratello maggiore dei Covelli per pensare più al calcio che alla fidanzata, e via dicendo. Potevi, con uno sforzo non richiesto, leggerci un piccolo sottotesto sociale (cosa che i Vanzina hanno sempre fatto nei loro film degli anni ’89…dopo assolutamente no).
Quello che manca a questo V.d.N ’90 è tutto questo: i personaggi non hanno una dimensione, sembrano catapultati a Saint Moritz e soprattutto non riescono a creare una dimensione natalizia empatica. Ecco, una delle cose che suscitano i personaggi di questo brutto sequel è l’antipatia. Antipatia per Greggio (l’antiattore che comunque aveva strappato qualche risata nel primo Yuppies) alle prese con cani da slitta e una Cucinotta doppiata, antipatia per Boldi alle prese con una non-trama (ma d’altronde è noto che nei primi film della coppia De Sica-Boldi i due non siano così complementari), noia, sbadigli e rabbia per Andrea Roncato e salvo il sempre simpatico e “atteggione” Christian De Sica diviso tra un’estetista livornese e la vecchia moglie (Moira Orfei) ed un ritorno al Terrunciello per un redivivo Abatantuono post (e di nuovo pre) avatiano.
Marco Cacioppo, nel suo articolo apparso su Nocturno Dossier, redasse un bell’articolo sul film. Pur non condividendo in pieno la sua critica positiva al film non posso far altro che concludere la mia recensione con le sue parole: “Addio Cortina. Addio senso della famiglia. Addio gioventù spensierata. Addio amore, amicizie e divertimenti fanciulleschi…l’Italia è cambiata”. Purtroppo.
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