Regia di Roberto Bianchi Montero vedi scheda film
La sorprendente eredità del tontodimammà (scritto per intero nei titoli di testa e nella locandina): dal titolo parrebbe una commediola con Lando Buzzanca siculo superdotato e scemotto che fa strage di cuori - o altre parti del corpo meno nobili - femminili; e invece è una sguaiata pellicola demenziale-erotica girata da un esperto di trash e futuro regista pornografico, cioè Roberto Bianchi Montero. Una garanzia di qualità mancante, di confezione semidilettantesca, tirata via e sostanzialmente appetibile solamente per due categorie di spettatori: all'uscita, per qualche onanista da sala di serie B; negli anni futuri, per gli amanti del cinema di genere fatto male. La sceneggiatura di Odoardo Fiory e Giorgio Cristallini (da un soggetto del primo e di Giuseppe Maggi) arranca fra scenette sexy prive di effettiva contestualizzazione logica e battutacce da caserma, con caratterizzazioni grossolane che prevedono l'entrata in scena, fra gli altri, di un sosia di Hitler e di una coppia di emiri arabi sgangheratissimi; sul piano della comicità siamo a livelli bassissimi, ma almeno i nudi sono un bel vedere: basti pensare che le protagoniste centrali sono Ajita Wilson (Ayita, semplicemente ed erroneamente, nei titoli) e Patrizia Gori. Altri interpreti: Antonio Francioni, Carla Calò, Patrizia Webley, Francesco Bagagli, con l'immancabile Tom Felleghy in una particina; il cast è quello che è, la qualità della recitazione ne consegue. Bianchi Montero, ormai settantenne, continuò a lavorare ancora per un decennio, dedicandosi quasi esclusivamente alle luci rosse. 1,5/10.
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