Regia di Richard Irving vedi scheda film
Con un piano ben architettato il facoltoso psichiatra ammazza la moglie con la complicità dell'amante. I pochi dettagli che trascura gli costeranno cari, perché a indagare c'è il tenente Colombo.
La prima volta in assoluto del ten. Colombo, in un film che era stato sì pensato come pilota, ma certo non si era immaginato lo strepitoso successo che la serie avrebbe avuto. Uno dei segreti di questo successo è certamente il personaggio stesso del personaggio interpretato da Peter Falk, e la caratterizzazione che gli fu data dagli sceneggiatori con l'efficace collaborazione, e chissà, forse contributo creativo, dell'attore stesso. In ogni caso era perfettamente tagliato per la parte; egli stesso raccontò che il proverbiale impermeabile un po' liso fosse entrato per caso nei costumi del personaggio. "Cosa mi metto, allora?" Raccontò l'attore di aver chiesto. "Ma... rimanga pure così come è venuto qui", rispose il regista. In questa prima pellicola vediamo tra l'altro molte delle caratteristiche che resteranno proprie del personaggio: l'aspetto dimesso (qui meno trascurato del futuro, però), il fare domande apparentemente fuori tema, l'insistere sul colpevole con pacata determinazione, nessuna cattiveria ma anche nessun buonismo nello smascherare l'assassino, i riferimenti a sua moglie (mai apparsa), la domanda che gli viene in mente proprio mentre sta uscendo, una mente acuta e attenta ai particolari.
In questo primo episodio ho notato, a differenza di molti altri, che la vittima non se l'era andata a cercare, per così dire, ma viene uccisa per la mera cattiveria dell'assassino. Qui inoltre vediamo una insolitamente bella e quasi erotica comprimaria (Katherine Justice), sulla quale il regista insiste non poco. Rilevo infine che l'azione ha luogo quasi solamente in spazi chiusi, e l'insieme risulta un po' teatrale.
Però la trama è ben architettata, la soluzione ingegnosa, e l'intrattenimento è garantito. La regia è poco più che televisiva, ma siamo così occupati a seguire il filo che a mala pena ci si fa caso.
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