Regia di Fred Schepisi vedi scheda film
Durante una spedizione nel Circolo Polare Artico, l'antropologo Stanley Shephard (Timothy Hutton)scopre un corpo di essere umano ibernato dentro un ghiacciaio. Trasportato nel cubo di ghiaccio che lo imprigiona fino al laboratorio del centro studi, gli scienziati scopriranno che quel corpo appartiene ad un essere primitivo vissuto nel periodo di Neanderthal, e che la bassa temperatura ha conservato in vita l'uomo, il quale viene estratto dal ghiaccio per essere sottoposto ad una serie di esperimenti.
L'uomo, venuto a stretto contatto con il brillante giovane antropolo che lo chiama confidenzialmente Charlie, diviene presto uno strumento con cui la scienza che lo aveva resuscitato decide di sacrificarlo a beneficio della ricerca, trovando proprio in Shepard il più convinto oppositore degli scienziati.
La questione di natura etica crea infatti tensione tra gli scienziati che intendono creare un contatto mirato ad educare ad una nuova vita il primitivo e a studiarlo per superare i limiti della vita umana, e lo scrupoloso antropologo che intende restituirlo ad un ambiente il più simile possibile a quello in cui è vissuto.
Finirà nel peggiore dei modi, sprecando una opportunità unica e soprattutto ponendo fine definitivamente ad una vita sottratta per migliaia di anni agli effimeri cicli di vita comunemente riservati agli esseri viventi e quindi alla razza umana. Prodotto da Norman Jewison e diretto con la consueta mano sicura da un professionista collaudato come l'australiano Fred Schepisi, Iceman è un film poco noto in Italia, ove disertò le sale nonostante la fama crescente di Timothy Hutton, divo assai noto negli anni '80 e più giovane Premio Oscar come miglior attore non protagonista nel 1981 per Gente Comune, apprezzato esordio in regia di Robert Redford.
Nonostante qualche semplificazione un po' grottesca, il film si lascia guardare anche grazie alla professionalità di un cast azzeccato, tra cui è necessario menzionare anche Lindsay Crouse nei panni della tenace scienziata, mentre il futuro "ultimo imperatore di Bertolucci, ovvero John Lone, ha il compito di impersonare l'uomo di Neanderthal recuperato dopo l'ibernazione naturale subita.
Completano il cast i solitamente affidabili Danny Glover e David Strathairn, impeccabili anche in questa occasione.
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