Regia di Stephen Gaghan vedi scheda film
Non troppo convincente: sin dalle prime battute, l’eccesso di caoticità un po’ su tutti i livelli (dialoghi, una musica poco accattivante e per niente adeguata, inquadrature frazionate al minimo compreso un split screen che salta fuori a un certo punto non si sa da dove e men che meno perchè...), presto accoppiato con la caoticità del protagonista stesso (lo dico da estimatore di Matthew McConaughey) al quale il regista chiede di stare un po’ troppo sopra le righe in ogni momento (Kenny Wells è pure un personaggio estremo, però...), fanno di questo “Gold” una di quelle classiche “americanate” (scusate il termine poco ortodosso...) che vorrebbe strafare e che invece alla fine appesantisce e basta (le “americanate” ben riuscite sono sempre poche... se vogliamo restare sul filone: “La Stangata” fu di quelle “americanate” che non si possono dimenticare...).
In più, un altro difetto classico in casi simili, difetto dal quale il regista Stephen Gaghan non si astiene, e cioè il maldestro tentativo di incastrare una donna nella storia, la quale donna (questa volta è toccato alla bella Bryce Dallas Howard) rimane appunto solo incastrata senza apportare nullo né di suo, né tanto meno di femminile.
Molto buone invece le prestazioni attoriali (due già nominati, resta da citare il bravo Edgar Ramirez), una sceneggiatura questa niente male, e un bel finale commovente, anche se troppo “americante”. Però, nel complesso, non propriamente imperdibile.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta