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Persona

Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Persona

di Baliverna
8 stelle

Due donne vuotano l'una all'altra il loro sacco pieno di sofferenza.

*** CONTIENE ANTICIPAZIONI *** Bergamn si addentra nell'analisi della psicologia e interiorità di due donne, anche perché lo studio dei caratteri femminili è sempre stato tra le caratteristiche principali delle sue pellicole. In ogni caso è un film difficile da capire fino in fondo, specialmente nella seconda metà.
Nella prima metà, infatti, vediamo queste due donne apparentemente molto diverse che vengono a contatto per motivi indipendenti dalla loro volontà: a poco a poco si conoscono, parlano molto, iniziano a confidarsi. Sembra un idillio, ma presto nascono le prime tensioni. In questa parte si può parlare secondo me di una situazione dove la paziente cura l'infermiera. Quest'ultima dischiude a quella che sta diventando un'amica le sue sofferenze e i suoi traumi, cose che non aveva mai confidato a nessuno, ma che non smettevano di farla soffrire nel profondo. In particolare parla di un aborto, di cui si è poi amaramente pentita.
Poi troviamo nella trama un giro di boa, costituito dalla lettura della lettera alla dottoressa, la quale sconquassa un'amicizia e un'armonia che sembravano consolidate, anche se non le distrugge. Nella seconda parte vediamo la paziente parlare all'infermiera del problema opposto: un figlio concepito per forza (o per auto-imposizione) e poi mai amato. Naturalmente su questa situazione speculare, accentuata anche da certi artifici tecnici del regista, si potrebbe parlare a lungo. Come pure sul prologo avanguardista.
In ogni caso è un film affascinante e impegnativo, da masticare piano piano e poi da ruminare. Del resto Bergman è lo specialista dello scavo delle interiorità e dei rapporti interpersonali, tra uomo e donna e tra donne.
Mi sento di rilevare, a margine, che la nuova edizione italiana del film, basata sul nuovo riversamento digitale effettuato (a regola d'arte) in Svezia, prende una cantonata non da poco. Il doppiaggio d'epoca - di buona qualità - è stato calato nel nuovo riversamento, dimenticando però di inserire sottotitoli o una voce narrante nell'episodio della lettera. Il risultato è che vediamo l'infermiera leggere una lettera in svedese che fa poi virare bruscamente gli eventi, ma i molti di noi ignoranti di questa lingua non ne capiscono assolutamente il motivo. Lo capiremo dopo un po', ma intanto abbiamo passato alcuni minuti di spaesamento completo, non voluti dal regista. Tecnici, un po' più di attenzione, per cortesia.

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