Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film
una vetta del cinema bergmaniano. Il film piu' sperimentale e uno dei piu' intensi del grande maestro svedese. Un feroce scandaglio psicologico di due donne diverse (l'artista velleitaria, che vuole isolarsi dalle vanita' e dagli affani della vita reale, ma che ha paura della morte; e la donna prosaica, felice di vivere e di amare, ma inconsapevolmente ipocrita e depressa) eppure speculari, condotto attraverso una cinepresa che si trasforma in un'autentica sonda dell'animo tormentato e misterioso della due fantastiche (specialmente la Andersson) protagoniste. Svariate le chiavi di lettura, da quella meta-linguistica (la pellicola che brucia, il tema dell'Arte) a quella psicoanalitica (il doppio, il bambino...): e' una delle opere piu' complesse di Bergman, da vedere e rivedere piu' volte
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