Regia di Georg W.Pabst vedi scheda film
Si parte da un’idea di Zavattini, che come ho detto diverse volte, abbisogna sempre di un approccio ben calibrato con il cinema e solo allora fa il dovuto effetto, con De Sica l’effetto è stato spesso ottimo, con delle eccezioni che sono dipese da altri fattori produttivi, proprio perché il grande regista conosceva le grandezze e le debolezze, dal punto di vista cinematografico naturalmente, del grande personaggio culturale e non solo, del nostro panorama cinematografico. Pabst è inutile dirlo un enorme regista dal grande passato, anche se remoto, qui si affaccia in maniera non molto fortificata in un argomento che sa quasi subito di didascalico, facendo anche i conti con un genere di commedia con cui condivide i passaggi e non combina bene la storia, che rimane estranea al pubblico ed al pensiero, che fuorvia e non si fonde mai con il tono più serio che la storia si prefigge. Una vera squadra di sceneggiatori complicano non poco le cose, riuscendo solo a fare discontinuità, ed alleggerendola od appesantendola nei momenti sbagliati.
una serie di storie a tema, che con il cinema fanno a botte
uan regia che riesc non bene a coordinare il tutto
simapatico ed anche problematico
in ruolo a tema, troppo..
e' il personaggipo meglio riuscito, un brillante nella carriera cinematogrfaica di questo attore ottimo in altri mezzi: Tv e Teatro
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