Regia di Florian Henckel von Donnersmarck vedi scheda film
Il regista Florian Henckel von Donnersmarck trasse ispirazione da un articolo del giornalista Jürgen Schreiber che riguardava il pittore Gerhard Richter. La zia di Richter, Marianne Schönfelder, era stata eliminata dai nazisti perché soffriva di schizofrenia, e venne immortalata in un quadro che il pittore intitolò "Madre e figlio", nel quale abbracciava Gehrard bambino, per celare i fatti della propria vita privata. Questo portò i critici d'arte ad etichettare la sua produzione come "opera senza autore" per la mancanza apparente di connessioni con la sua esperienza personale. Inoltre la ricerca di Jürgen Schreiber portò alla luce il fatto che Heinrich Eufinger, il suocero di Gerhard Richter, era stato un medico di altissimo livello, e che aveva praticato più di 900 sterilizzazioni forzate su ragazze che il partito nazista riteneva inabili alla procreazione, e che era alla guida della clinica nella quale la zia del pittore era stata operata, anche se non aveva eseguito personalmente l'intervento.
I rapporti tra il regista ed il pittore sono stati frequenti, ma ad un certo punto si sono guastati, Gerhard Richter non voleva che il film riconducesse a lui, come invece è successo, dato che sia von Donnersmarck che la stampa hanno dato molto risalto alla cosa nel momento del lancio della pellicola.
A prescindere da queste considerazioni, l'opera è godibile, le interpretazioni sono discrete, così come la narrazione anche se a tratti è un po' incerta e non molto efficace, comunque il bilancio è positivo, tanto da aver valso al film la nomination sia agli Academy Awards che ai Golden Globe, tra gli altri concorsi, e un paio di premi alla Mostra di Venezia.
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