Trama
Il giovane artista Kurt Barnert si è rifugiato nella Germania dell'Ovest ma continua a essere tormentato dalle esperienze che ha fatto durante l'infanzia e la giovinezza sotto il nazismo e il successivo regime della DDR. Quando incontra la studentessa Ellie, Kurt si convince di aver incontrato l'amore della sua vita e inizia a creare dipinti che rispecchiano non solo il suo destino ma anche i traumi di un'intera generazione. Troverà però la dura opposizione del padre di lei.
Approfondimento
OPERA SENZA AUTORE: UNA RIFLESSIONE SULL'ARTE E SULLA GERMANIA DEL XX SECOLO
Diretto e sceneggiato da Florian Henckel von Donnersmarck, Opera senza autore trae ispirazione da eventi reali per raccontare tre diverse epoche della storia tedesca attraverso l'intensa esistenza dell'artista Kurt Barnaert, il suo amore appassionato per Elisabeth e il suo complicato rapporto con il suocero, l'ambiguo professor Seeband. Disapprovando la relazione di Elisabeth con Kurt, Seeband cerca di porvi fine ma ciò che nessuno sa è come le loro vite siano già indissolubilmente legate da un terribile crimine che il professore ha commesso decenni prima.
Con la direzione della fotografia di Caleb Deschanel, le scenografie di Silke Buhr, i costumi di Gabriele Binder e le musiche di Max Richter, Opera senza autore è al tempo stesso la drammatica storia di una famiglia che attraversa la follia e la tragedia del XX secolo, un thriller e un tributo al potere liberatorio dell'arte. "Con Opera senza autore ho voluto realizzare il mio progetto forse più ambizioso e straordinario. Ho messo insieme tre decenni di storia tedesca del secondo dopoguerra per raccontare una storia molto personale ed emotiva che coinvolge tre differenti destini. Mi sono ispirato a fatti realmente accaduti e ho voluto rendere omaggio all'arte, alla creazione e ai tentativi di un artista di trovare un proprio linguaggio. Per me, è impossibile pensare a una vita senza arte: non avevo nemmeno dieci anni quando mia madre mi ha portato per la prima volta a una mostra al Martin-Gropius-Bau, segnandomi per sempre. A ispirarmi la storia di Kurt Barnaert è stata la figura del pittore tedesco Gerhard Richter, il cui lavoro sembra quasi perseguitarmi da anni e venire fuori nei momenti più impensabili della mia esistenza. Cos'è veramente l'arte?, mi sono chiesto. Si tratta senza dubbio di uno dei più grandi misteri della creatività umana. Non esiste una formula che sappia spiegare il motivo per cui un'opera tocca nel profondo, colpisce o affascina le persone.
Opera senza autore rende omaggio anche alla storia tedesca. Nell'immaginario cinematografico, la storia della Germania è quasi sempre legata alla Seconda guerra mondiale o al passato della Germania dell'Est. Io ho invece voluto giocare su diversi momenti della storia tedesca, ripercorrendo tre decenni del XX secolo e collegandoli tra loro attraverso i destini di Kurt, Elisabeth e Seeband, e l'oscuro segreto di cui i due giovani innamorati non sospettavano nulla. Guerra, distruzione, ricostruzione, socialismo e crescita della Germania dell'Ovest fanno da culla allo sviluppo dell'arte moderna tedesca", ha raccontato il regista in occasione della presentazione del film in concorso al Festival di Venezia 2018.
Il cast
A dirigere Opera senza autore è Florian Henckel von Donnersmarck, regista, produttore e sceneggiatore tedesco. Nato nel 1973 da una famiglia molto cattolica, è cresciuto tra New York, Bruxelles, Francoforte e Berlino Ovest. Dopo il diploma, ha studiato Letteratura russa a Leningrado prima di ottenere un master in… Vedi tutto
Trailer
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Commenti (14) vedi tutti
Un buon film. Guadagna mano a mano che si va avanti nella narrazione, ma 3 ore sono decisamente troppe: almeno una mezz'ora si poteva tagliare
commento di komediavolomidevokiamarediscreto film. S. Koch insuperabile "cattivo".
commento di gherritDopo il brutto "The Tourist" Donnersmarck torna con un film dall'impulso narrativo un po' blando, fondendo in ogni caso elementi compositi che trovano un raccordo seducente (e non privo di pathos) tra creazione artistica e crudeltà del secondo dopoguerra.
commento di Stefano LLa vita di un giovane artista tedesco che ama la figlia dell' ex ufficiale medico SS che ha fatto gasare la giovane zia dopo averla internata in un manicomio lager. Un film che mostra lo sviluppo dell' arte moderna nella più democratica Germania Federale ma anche in un contesto artistico emergono gli orrori del loro passato storico. Freddo e buio.
commento di Mr RossiImperdibile per dei giovani che vogliano avvicinarsi alla pittura. Usando l'arte come chiave di lettura, il film compone un bellissimo quadro della Germania postbellica, condotto con maestria, ritmo e suspance.
leggi la recensione completa di Ippolito-AbelliFilm calderone di varie vicende ma meno pesante del noiosissimo "Le Vite degli altri",pur essendo spesso arduo da seguire,qualche guizzo migliore lo si trova e seppur a stentoni la Storia può rendersi più avvincente e meno rognosa da seguire.Buone le Interpretazioni delle 2 Protagoniste (anche se pensavo fosse sempre la stessa Attrice ...).voto.6-
commento di chribio1Un'occasione sprecata. Lungo ma inconsistente, segue la storia della Germania ma non ne approfondisce alcun aspetto. Il conflitto personale e politico sembra sul punto di deflagrare ma poi svanisce. Il protagonista è inespressivo. Sottotono anche Sebastian Koch, inghiottito dalla prolissa monotonia del racconto. Colonna sonora imbarazzante. Voto 3.
commento di leoposnerUn buon film, schietto e senza inutili fronzoli.
commento di corradopNon è minimamente paragonabile al precedente capolavoro "Le vite degli altri" del bravo regista tedesco. E' un film che attrae e si lascia guardare con piacere, nonostante la lentezza e una certa ripetitività. Punto dolente è l'attore protagonista, praticamente, mono-espressivo. Voto: 6
commento di GARIBALDI1975Von Donnersmarck ritenta la strada della storia a grande respiro, e il suo lungo film si fa vedere soprattutto per l'interessante idea di spostare i propri personaggi dalla Germania nazista a quella comunista e infine a quella "capitalista", anche se un certa incertezza di fondo su che stile prendere ne pregiudica l'incisività della narrazione.
commento di giovenostaUn gran bel film,semplice e lineare,meglio di tante porcherie che si vedono ultimamente sugli schermi...qua il regista da' il meglio di se.Voto 8.
commento di ezioNon distogliere mai lo sguardo!
leggi la recensione completa di champagne1Opera senza autore di Florian von Donnersmarck scorre fluviale per 188 minuti e trent’anni di storia tedesca.
leggi la recensione completa di yumeUn polpettone che non finisce mai, dalle facili emozioni di pancia che di questi tempi sono pericolose
commento di Marsil_Claritz