Regia di Paolo Virzì vedi scheda film
C'era una volta Paolo Virzì, un regista brillante e un osservatore acuto della nostra società.
Da tempo, non c'è più.
Ho tanto amato il film della sua prima trasferta americana, My name is Tanino, che dissacrava in maniera divertente il mito americano.
Questo suo nuovo film "americano" è melenso, noiosamente lungo, pieno di situazioni stereotipate già viste tantissime volte, e finto, tanto tanto finto. Non appassiona, non convince, non commuove, non diverte. Si trascina stancamente fino al finale, proprio come il suo regista si trascina tra un film mediocre e uno ancora più mediocre, perché non ha più niente di nuovo da dire.
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