Regia di Paolo Virzì vedi scheda film
VENEZIA 74 - CONCORSO
Un viaggio liberatorio per sottrarsi alla circostanza di non essere più autosufficienti, comprendendo l'una di avere i giorni contati, e che il proprio compagno di vita, ormai sempre più stordito dalle nebbie invasive della demenza senile, costituirà una zavorra impegnativa e vincolante che cadrà come una tegola appuntita sulla schiena dei due figli.
Per questo Ella e John, casalinga lei, ex professore di lettere un tempo assai brillante lui, decidono di rimettere in modo quello scassato camper bianco e verde di nome Leisure Seeker, da tempo fermo nel capanno dietro casa, per compiere il viaggio definitivo: quello che li porterà certo ufficialmente a visitare la casa di Hemingway - presa d'assedio da comitive di turisti e trasformata in un circo chiassoso ed irrispettoso del celebre scrittore - ma anche ad accomiatarsi dignitosamente, e con una certa orgogliosa fierezza, più un pizzico (fin poco e sin troppo furbamente orchestrato) di ironia, da una vita che ormai li vede compromessi, una fisicamente, l'altro cerebralmente.
La trasferta americana di Paolo Virzì avviene non certo nel segno del voler minimizzare nei mezzi e nelle "pedine" utilizzate (e questo è certo un bene), concretizzandosi attraverso la trasposizione di un romanzo sentimentale che trova certo nei due grandi interpreti coinvolti (Mirren e Sutherland) i degni capisaldi per figurare come una operazione all'insegna dell'alto profilo.
Peccato che la sceneggiatura (alla quale peraltro partecipa pure, assieme al regista, anche la valida Francesca Archibugi) non offra alcuno spunto che possa definirsi originale e nuovo: ci si crogiola sul facile, ci si limita a filmare (bene) e raccontare convenzionalmente tutto ciò che è lecito aspettarsi da una storia che annega nei bilanci senili, vista e rivista in mille altre occasioni.
Se si pensa poi ad altri precedenti "viaggi terminali"causati da un disagio esistenziale irrisolvibile, e senza andare nemmeno molto distanti nel tempo, dunque ad opere del calibro Thelma & Louise, allora, pur spiacenti, ci si trova costretti a cadere nello sconforto, consci che certi ricatti sentimentali risultano irrimediabilmente fastidiosi, se non insopportabili, anche quando a rappresentarli sono due giganti della recitazione come la coppia Mirren/Sutherland.
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