Regia di Andrew Bergman vedi scheda film
Frank Capra si rivolta nella tomba e se forse lui non lo può fare sul serio, capita senza dubbio a noi sul divano di casa mentre guardiamo questo filmetto privo di sapore e di una sua anima condivisibile.
Se dovevamo piangere di cuore per l’emozione allora è tutto sbagliato.
Charlie Lang (Nicolas Cage) è un poliziotto, ma soprattutto un uomo ordinario che nella vita aspira solo a semplici cose al contrario di sua moglie (Rosie Perez) che invece vorrebbe cambiare tutto per vivere senza le restrizioni di una condizione sociale normale.
Nel mezzo si piazza Yvonne (Bridget Fonda), una dolce cameriera con la quale Charlie condividerà un grosso premio vinto alla lotteria, suscitando le ire della moglie.
Melassa a josa, ma purtroppo, quando si esagera, e non si ha il giusto metro, anche lo zucchero può risultare insipido (se non addirittura urticante).
Questo senza considerare che le scelte fatte a monte prevedono che la cattiva di turno, sia la sola non pienamente americana (la moglie di Cage è portoricana).
Così il tutto finisce col sembrare troppo costruito a mestiere (l’unica cosa che il Bergman regista conosce bene) senza peraltro riuscire a suscitare le grandi emozioni che invece vorrebbe ottenere.
Infatti il film non riesce per niente a farsi amare, il protagonista non acchiappa le fantasie del pubblico, mentre la sceneggiatura non ha il minimo di brillantezza che il caso richiederebbe, ma riesce solo a scadere in ovvietà senza suscitare vivide sensazioni..
Incolore per non dire insulso, un prodottino senza identità che si perde nel vuoto esistenziale che invece vorrebbe colmare.
Incolore.
L'uomo sbagliato nel posto sbagliato e la frittata è fatta.
Per niente male.
Abbastanza piacevole ed è già qualcosa.
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